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The Absent One - Battuta di caccia

Regia di Mikkel Nørgaard vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Absent One - Battuta di caccia

di emil
7 stelle

 

1994 . Due gemelli figli di un ispettore di polizia vengono brutalmente assassinati in un bosco vicino ad un prestigioso college frequentato da figli di rampolli dell'alta società . Il padre dei due indaga fino a quando non lo fanno passare per matto; allora si rivolge a Carl Morck incassando un secco rifiuto.

Il giorno dopo si suicida.

 

Il detective , sensibile al dolore altrui  e scosso come pochi , decide di indagare sul caso, accettando l'eredità del padre, uno scatolone pieno di foto ed indizi da lui raccolti, un testamento difficile da ignorare, un scena pregna di dolore ed empatia. Il colpevole è stato assicurato alla giustizia pochi mesi dopo i fatti, difeso in tribunale dall'avvocato dei ricchi, che però ha una parcella troppo esosa per le tasche del condannato e della sua famiglia. Questa sarà la molla che metterà in moto il perspicace ispettore ed il suo fido aiutante, ai quali si aggiunge un altro pezzo, una giovane segretaria che funge più o meno da help desk.

La squadra G è pronta per tornare in azione.

 

Secondo film tratto dai romanzi di Jussen, alla regia ancora Norgaard, che questa volta osa un po' di più. Narrazione alternata tra passato e presente che non arranca davanti a niente, ritmo sostenuto e diversi colpi di scena. Certo,  ci si ricorda parecchio il collega svedese che "odiava le donne": lo stesso disprezzo per l'ipocrisia delle classi abbienti , uomini più simili ad orchi che a persone,  schiavi delle proprie pulsioni alle quali è impossibile fuggire, una protagonista feroce ed abusata che trova la forza di reagire grazie all'incontro con un uomo, l'unico, degno di fiducia.

Mentre uomini ricchi protetti dalle logge organizzano battute di caccia alla zebra in piena Danimarca con la presunzione di chi può tutto, altri si battono per le anime deboli e reiette a rischio della propria vita.

 

Morck a suo modo è un disadattato e parla la stessa lingua della testimone chiave. "Anche io vivo senza entusiasmo. Ma quelli come me si alzano ogni mattina per quelli come te", le dice durante un faccia a faccia? accendendo una scintilla di speranza, un filo sottile ed invisibile che lega le vite del poliziotto e della ragazza, stabilendo una continuità emotiva ancor prima che narrativa, un legame quasi telepatico che condurrà entrambi ad un tragico epilogo.

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