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Pantani

Regia di James Erskine vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pantani

di claudio1959
6 stelle

In loving memory Marco Pantani.

locandina

Pantani (2013): locandina

Pantani è un documentario del 2014 del regista inglese James Erskine, ci ricorda un importante personaggio sportivo “Marco Pantani” a 10 anni dalla sua morte, ancora avvolta nel mistero avvenuta il 14 febbraio 2004, solo ed abbandonato nel residence “Le Rose” di Rimini. Pantani ci illustra con dovizia di particolari, di interventi di persone che lo hanno conosciuto l’ascesa il declino e la fine di un mito del ciclismo mondiale, che nel momento della crisi fece uso di cocaina, per estraniarsi da tutto il male subito. Ci sono i trionfi nel Giro d’Italia ed al Tour de France del 1998, fino all’inferno, senza ritorno dello scandalo doping nell’epilogo del Giro d’Italia nel 1998, la depressione ed infine la morte. Un documentario ricco di filmati di repertorio, che ce lo ricordano con emozione e sentita partecipazione umana. Marco Pantani era molto amato, per la sua semplicità e per il suo valore di sportivo. Su di una cosa non si devono avere dubbi, Marco Pantani è stato l’ultimo grande fuoriclasse capace di compattare un’intera nazione, un talento purissimo , però troppe volte messo alla prova dal destino cinico e baro, il film ci ricorda il grave incidente nella Milano-Torino del 1995, eppure lui ebbe la forza, il coraggio e la determinazione di riprendersi, con grande forza di volontà e sacrificio, però gli ultimi scandali, lo fiaccarono in modo definitivo, fino a portarlo alla morte, solo ed abbandonato, lo stesso destino vissuto da un altro grande campione sportivo Diego Armando Maradona, che vediamo al suo funerale dire, in Un immagine di repertorio “Pantani era stato abbandonato e non meritava di morire da solo, di questo siamo tutti colpevoli”. Al grande campione del calcio argentino, qualche anno dopo toccò la stessa sorte. Il documentario, sembra sposare la teoria del complotto, a volte dal sapore agiografico, però ha il toccante merito di raccontarci una storia di gloria e dannazione umana, ma lo fa in modo sincero ed a tratti commovente voto 7.

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