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Trama

Giappone, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Goro Urashima (Susumu Fujita) è stato recentemente rimpatriato dopo sedici mesi di permanenza su un'isola inesplorata dei Mari del Sud. Spiega a un programma radiofonico che lì ha osservato gli indigeni e ha imparato due tipi di "grida": uno che esprime gioia, l'altro che esprime infelicità. Finchè il Giappone non diventerà una nazione democratica, potrà intonare solo quest'ultimo, insieme ai suoi connazionali. Ed è questo "grido" che si diffonde per ogni dove nel paese. Consigliata dalla zia Senkyoku (Haruko Sugimura) alla guida di una piccola organizzazione politica femminile, Akako Tatsuta (Hideko Takamine), una giornalista, pensa di sfruttare il personaggio, e trasformarlo in eroe nazionale. Fa salire Goro sulla sommità del Diet Building e per sei giorni l'uomo intona il grido, che si trasforma sempre più nella speranza comune di rinascita. Mentre Akako scrive articoli per la gioia del suo editore, questi vende il personaggio di Goro, sfruttandone l'ingenuità, al partito "Japanese Happiness" come simbolo adatto a fare da copertura democratica alle vere intenzioni di profitto del gruppo politico.

Note

Film di propaganda che ricorda Mister Smith va a Washington (1939) e Arriva John Doe (1941), ambedue di Frank Capra.

Il nome del personaggio del film allude alla leggenda giapponese di un pescatore che salva una tartaruga dalle torture di una banda di giovinastri e la lascia libera di tornare in mare. Il giorno dopo una tartaruga gigante lo avvicina e gli dice che la tartaruga salvata è la figlia del Dio Dragone, l'imperatore del mare, che chiede di vederlo per ringraziarlo. Fornito magicamente di branchie giunge al palazzo del dio e incontra anche la piccola tartaruga, ora diventata la bella pricipessa Otohime. Dopo aver passato tre giorni con lei, desidera tornare al suo villaggio e rivedere il volto dell'anziana madre. Otohime gli consegna una scatola destinata a proteggerlo, ma lo avverte di non aprirla mai. Tornato al villaggio, scopre che nel mondo umano sono passati trecento anni. Sopraffatto dal dolore, apre la scatola, dalla quale esce del fumo bianco. Taro invecchia improvvisamente, ritrovandosi con la schiena piegata e una lunga barba bianca. Dal mare giunge la soave e triste voce della principessa: "Ti avevo detto di non aprirla. Vi era custodita la tua tarda età".

La pellicola, i cui effetti speciali sono stati curati da Eiji Tsuburaya (che diventerà famoso per le serie fantascientifiche degli anni Cinquanta), è nota anche come A Descendant of Urashima Taro.

 

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