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Parkland

Regia di Peter Landesman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Parkland

di obyone
6 stelle

Mark Duplass

Parkland (2013): Mark Duplass

 

Marcia Gay Harden

Parkland (2013): Marcia Gay Harden

 

Parkland Memorial Hospital, Dallas. La caposala si aggiusta la cuffia guardandosi allo specchio, il tirocinante di turno adocchia le infermiere con fare malizioso, le centraliniste attendono, chiacchierando, la successiva chiamata mentre il pronto soccorso si appresta a ricevere una nuova ed ordinaria emergenza all'inizio del turno. Ma l'ultimo arrivo al reparto di primo intervento non è una frattura scomposta, un accoltellamento tra balordi o un brutto incidente stradale. Non si tratta di un incendio come ipotizza scherzando il capo dei tirocinanti distolto dalla sua noiosa riunione. Quando giunge il nuovo paziente scortato da un nugolo di agenti, a tutti risulta evidente che non c'è nulla d'ordinario in ciò che si apprestano a fare. L'ansiosa eccitazione, come un toro impazzito al rodeo, paralizza muscoli e cervello, finché la ragione si fa strada afferrando l'imprevedibile animale per le corna. L'incertezza ed il timore a poco a poco lasciano posto alla professionalità di barellieri, infermiere, medici e agenti che, scossi dal torpore dello shock, fanno ciò che è in loro potere per salvare il paziente... la vittima... il presidente.

Peter Landesman dedica questa sua ricostruzione filmica all'omicidio di John F. Kennedy e a ciò che successe nei giorni immediatamente successivi, fino al funerale presidenziale. Il film segue alcuni fatti legati all'attentato: le cure prestate dall'equipe medica ospedaliera, lo sviluppo del video dell'omicidio girato dal sig. Abraham Zapruder (Paul Giamatti) con la sua personale telecamera, l'odissea di Robert Oswald (James Badge Dale) fratello del presunto killer, e l'insabbiamento del dossier Lee H. Oswald negli uffici F.B.I. di Dallas.

 

Ron Livingston

Parkland (2013): Ron Livingston

 

James Badge Dale, Jacki Weaver

Parkland (2013): James Badge Dale, Jacki Weaver

 

C'è fin troppa carne sul fuoco, troppi nomi da ricordare, troppi fatti che necessitano di un minimo di preparazione nello spettatore sugli avvenimenti di Dallas e Landesman ci risparmia, almeno, le indagini vere e proprie sull'omicidio limitandosi al punto di vista di chi nella storia c'è entrato per caso, volente o nolente, come il personale del nosocomio, il fratello e la madre di Oswald ed il sig. Zapruder che si accingeva a riprendere il corteo presidenziale per i propri nipoti. Forse ognuna di queste linee narrative avrebbe meritato un maggior approfondimento, un film tutto suo. Nel complesso, comunque il lavoro di scrittura è interessante, almeno fin quando ritrae lo stupore della gente comune, il pacato stordimento di Robert Oswald, la lucida follia di sua madre Marguerite ("non voglio più essere una donna comune"), il dolore di Mr Zapruder, la rassegnazione dell'agente Hosty (Ron Livingston). Più didascalica la regia di Landesman quando descrive le operazioni dei servizi segreti, dell'F.B.I., delle forze dell'ordine. "Non ho mai perso il mio uomo prima d'ora" chiosa stentoreo l'agente dei servizi segreti Forrest Sorrels (Billy Bob Thornton) troppo preoccupato per le sorti presidenziali da risultare quasi ridicolo nell'eccesso di retorica e patriottismo. Ricche di suspence le sequenze girate in ospedale sia all'arrivo di J.F.K. sia all'arrivo di Oswald. Interessante la caratterizzazione dei personaggi interpretati da Giamatti e Dale.

Molto bello il finale. Da un lato un funerale mediatico con Jackie che accompagna il feretro del marito e mezza America incollata alla radio, e dall'altra un buco, un prete che non celebra funerali da anni, la famiglia Oswald e i giornalisti impietositi a deporre la bara in un luogo qualunque. Parkland non è certo il verde giardino contornato d'alberi in fiore e soffice d'erba che il titolo lascia presagire, ma un cimitero spoglio e l'ospedale che ne ha assunto lo stato d'orribile anticamera.

 

RaiPlay

 

Paul Giamatti

Parkland (2013): Paul Giamatti

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