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Parkland

Regia di Peter Landesman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Parkland

di zombi
6 stelle

la fotografia è morbida, accogliente, coi toni tenui e pastello che rassicurano. quei colori mettono a tuo agio, fanno sentire sicuro. doveva essere una gran giornata quella del 22 novembre di 50 anni fa a dallas nel texas. kennedy era ed è un presidente molto amato, anche se a distanza di sicurezza molto discusso. ma non importa, perchè aldilà di tutto quello che è lecito dire sulla sua figura pubblica di presidente degli stati uniti, è morto e morto ammazzato. e soprattutto morto ammazzato, come è stato ammazzato... con la testa che gli si apre come un melone. zapruder, colui che ha ripreso l'assassinio, chiede al giornalista della rivista life se non è possibile censurare quelle orribile scene in cui si vede la testa del presidente aprirsi e chiudersi dopo lo sparo; per non ledere la dignità di un grande uomo. il film prodotto tra gli altri da tom hanks e con suo figlio colin tra i protagonisti principali, risente dell'impronta che a tom hanks piace dare alle sue produzioni, stile band of brothers per intenderci. attraverso la storia di persone più o meno comuni s'intende parlare di un presidente e della sua nazione. elogiarne la straordinaria normalità attraverso gli atti che compiono in quanto esseri umani. e di conseguenza informare su cosa è successo ai protagonisti di questa straordinariamente ordinaria avventura, significa metterli automaticamente su un piedi stallo e farli passare alla storia, loro malgrado. abraham zapruder la cui famiglia è scampata ai campi di concentramento europei, non avrebbe mai voluto riprendere l'arrivo del presidente quel giorno, per non incappare in quella maledetta straordinarietà. la stessa famiglia di oswald colui che passerà alla storia come l'assassino di kennedy, dovrà fare i conti con quello che è successo quel giorno per sempre anche se la madre fin da subito continuerà a dire che suo figlio è stato vittima di un complotto e di un raggiro, non creduta in quanto andava in giro a dire cose talmente assurde a ridosso dell'omicidio, che è un miracolo che non sia stata linciata sommariamente. parkland è un film tremendamente irrisolto per ciò che si incarica di comunicare. girato egregiamente e recitato coi controfiocchi da un gruppo di attori più o meno conosciuti veramente coinvolti, che stando alla serie band of brothers è un pò la cifra stilistica di questo genere di produzione. lascia con un vuoto che chiede di essere colmato, che non è ovviamente il vuoto delle svariate teorie sull'omicidio kennedy, bensì un vuoto filmico. e non basta l'immagine finale del fratello di lee oswald che si allontana dal luogo di sepoltura fuori fuoco, verso un futuro incerto a chiarire gli intenti. un futuro incerto e fuori fuoco espresse molto meglio dal personaggio di zapruder o dalle scene molto belle ambientate nella sala rianimazione del parkland hospital, quando per esempio l'infermiera interpretata da una sempre grande marcia-gay harden prende in consegna da jacqueline bouvier, un pezzo di cranio del presidente. 

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