Regia di Peter Landesman vedi scheda film
Un funesto giorno americano: 22 novembre 1963,citta' di Dallas e un corteo di auto s'incammina verso l'ultima tappa di una storia.
Il presidente John Fitzgerald Kennedy siede in una delle macchine, sara' vittima d' un attentato,sembra grave, difatti morira' poco dopo nel centro ospedaliero di "Parkland".
Sulla storia di quel giorno il giornalismo,la letteratura,il cinema hanno riversato fiumi di parole.Tra tesi complottistiche,fughe di notizie e morti misteriose,non vi è stato nulla che non si fosse detto o realizzato sull'attentato di Dallas.
Il film di Landesman "cerca" di sondare quel giorno da un altra angolazione,fondendo brandelli di storia,ricerca e docufiction,entrando nei "dintorni" dell'attentato.
La regia attinge dagli sguardi attoniti dei "comprimari" d'un immane tragedia.
Ovvero i dottori del "Parkland",il sarto Zapruder che in modo amatoriale filmo' l'accaduto e la famiglia dell'assasino Lee J. Oswald.
In modo convenzionale e metodico assistiamo ad un ottima ricostruzione dettagliata dell'evento.Concitazione e adrenalina immediati nell'attimo dopo gli spari,che pero' aggiungono ben poco alla lista di documentari visti negli anni.
Vi è un affondo registico verso le figure di governo,le guardie del corpo del presidente e la candida figura di Jacqueline Kennedy.
Le riprese sono quadrate e talvolta rigide nell'analizzare una situazione grave,cedendo il passo a inquadrature a mano concitate nelle scene dell'ospedale.
"Parkland"diventa cosi' una sorta di "docufilm" didascalico,dal tocco "attempato" nel dipingere gli eventi,buono nello stile forte e secco che intercede coi personaggi.
La preocuppazione prioritaria della storia è nel controllare l'intimita' di famiglie e persone coinvolte in modo "indiretto" in quel 22 novembre.
Un operazione riuscita a meta',che coinvolge parzialmente nei tumulti emozionali, rimanendo purtroppo superficiale nello stile datato.
Ciononostante gode d'un buon utilizzo tecnico e su di un eccellente fotografia retro',molto al passo con gli eventi.
Sicuramente cio' che eleva il film è la recitazione dei protagonisti,dall'ottimo Zapruder/Giamatti,all'agente Cia Bob Thornton,e alla migliore del cast:ovvero Jacki Weawer,ottima e sopra le righe nei panni della madre di Oswald.Zac Efron e Marcia Gay Haden risultano quasi "comparsate" nei panni di dottore e infermiera.
"Parkland" è un "documento" interessante per gli storicisti,assolve il compito d' indagine in tempo reale di una data importante,cercando una prospettiva "nuova" nella storia.
Ma rimane purtroppo nell'incompiutezza d'uno script che non approfondisce al meglio luci e ombre di quel giorno, seppur richiamando i canoni giornalistici da stampa americana.
"Parkland" sarebbe stato un film "totale" se fosse riuscito a miscelare storia,cronaca ed emozione, riesce solo a meta' nel donarci lo sgomento dei personaggi (Zapruder,dottori,parenti di Oswald) abbandonando pero' l'ottima forma da documentario della prima mezz'ora e sacrificandola ad una sterile forma di vecchio cinema.Forse sarebbe il caso di lasciare il passato alle spalle.......
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta