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4 bastardi per un posto all'inferno

Regia di Samuel Fuller vedi scheda film

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La recensione su 4 bastardi per un posto all'inferno

di Donapinto
2 stelle

Un paese africano politicamente instabile, un relitto sul fondo del mare, un tesoro sommerso, squali affamati e avventurieri senza scrupoli. Con un titolo poi come 4 BASTARDI PER UN POSTO ALL'INFERNO (nell'edizione italiana), ci si aspetta il tipico spaghetti-western o B-movie d'avventure esotiche all'italiana con tutti i suoi innumerevoli limiti. Invece ci troviamo davanti a una produzione hollywoodiana inspiegabilmente diretta da un imbarazzante Samuel Fuller, uno degli innovatori del cinema americano degli anni 50' e 60'. Titolo che e' probabilmente il peggior risultato nella gloriosa carriera del regista, macchiata oltretutto dalla morte di uno degli stunt-man, causata dall'aggressione di uno squalo. Se poi e' vera la storia che la produzione, contro il volere del regista, inserì nel montaggio finale la tragica scena, allora la macchia diventa una vera e propria vergognosissima onta. Tralasciando questo tutt'altro che trascurabile particolare, il film di Fuller sembra proprio uno di quei pessimi filmetti d'avventura di produzione italiana fini a se stessi, con un'ambientazione sudanese priva di credibilità (si vede chiaramente che ci troviamo in America Latina), personaggi e situazioni stereotipatissme, lunghe scozzatate in penombra e riprese documentaristiche di qualche pescecane, giusto per riempire una sceneggiatura (tra l'altro scritta dallo stesso Fuller) assolutamente scontata e priva di idee. Scadente come prodotto cinematografico e vergognoso (se e' vera la storia della scena non tagliata) a livello etico.

 

 

 

 

 

 

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