Regia di Stephen Frears vedi scheda film
Pellicola tanto semplice nella struttura quanto perfettamente studiata nella messe in scena. Frears è bravo a non farsi prendere la mano dal melodramma, mentre l'eccellente Judi Dench, quasi ottantenne, regala qui l'interpretazione di una vita.
Chiusosi finalmente il cinematograficamente improponibile periodo natalizio, ho avuto ieri la buona fortuna di aprire il mio 2014 al cinema con “Philomena” di Stephen Frears. La prima buona notizia è che la sala era piena (o quasi), segno che non siamo poi così in pochi a preferire la qualità al cinepanettonismo. La seconda è la pellicola in se, tanto semplice nella struttura quanto perfettamente studiata nella messa in scena. Il tono, generalmente da melodramma, è tenuto sempre a bada dal sapiente regista di Leicester con note ironiche che accompagnano i novanta minuti di pellicola (proprio come accadeva in “The Queen”). La terza buona notizia è che film come questo dimostrano ancora una volta la grandezza del cinema, una delle rarissime attività umane dove il momento di gloria di una vita può arrivare anche all'età di 79 anni, Judi Dench/Philomena docet.
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