Regia di Baltasar Kormákur vedi scheda film
Dove si apprende che gli islandesi fumano sempre, ovunque e comunque. Mai visto tante sigarette in un film, almeno una trentina, nemmeno la più becera multinazionale americana potrebbe concepire una propaganda così massiccia. Ah, non è che le fumino e basta, ma ogni volta le accendono, e tutte rigorosamente con lo Zippo, niente cerini, fiammiferi o altri accendini, il rumore tipico è inconfondibile. Se non si sa prima quale sia il soggetto della pellicola, ci si sente turlupinati fino a metà film, che un uomo possa stare in acqua a 5 gradi centigradi per sette ore e mezza (nel film parlano di sei ore, ma dalle nove e trenta della sera alle cinque di mattina, se la matematica non è diventata un'opinione, è quello il tempo) è umanamente impossibile. E' altrettanto impossibile che una persona poi arrivi a terra su una scogliera, di notte, con le onde che lo sbattono di qua e di là, che la scali, e che cammini due ore a piedi nudi su pietre acuminate ed aguzze sul ghiaccio con il vento islandese che se lo porta via. Quando si capisce che la cosa è successa davvero, viene a mancare la dimensione artistica e la pellicola diventa un documentario, decisamente interessante.
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