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The Weight

Regia di Jeon Kyu-hwan vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su The Weight

di GIMON 82
8 stelle

Presentato nella sezione "Giornate degli autori" del festival di Venezia,"The Weight" è un film assolutamente da recuperare per tematiche scomode affrontate con sguardo amaro e grottesco.Il tema principale è quello dell'emarginazione dei "diversi" o "freak",protagonista ne è Jung,impiegato in un obitorio,che ricompone i cadaveri con dovizia e maestria,quasi un rito o un "arte" che lo mantiene in VITA.Gia' ,perchè Jung ha una vita difficile,gobbo e ammalato di tubercolosi,assume dosi massicce di farmaci,il suo passato è di quelli senza amore...cresciuto tra una madre prostituta e un fratello omosessuale.Jung ha un rapporto simbiotico con il fratello,un trans tormentato che odia il suo corpo maschile,tutta quest'aura dolorosa fa rifugiare Jung in un mondo parallelo,fatto di fantasie e disegni i cui "modelli" sono i cadaveri con cui lavora."The weight" è un film dal respiro malinconico,ondeggiante tra universi e fantasie grottesche del protagonista,quasi un volersi isolare dalla realta' amara che ti circonda e provare a "volare piu' in alto che puoi".Jung nonostante le amarezze della vita è un personaggio dignitoso,un animo sensibile e dolce,un "Quasimodo" odierno emarginato da una societa' edonista,quella dei vivi,egli è stagliato in un limbo agrodolce e si circonda di "diversi" come lui.Il regista Jeon Kyu-Hwan ha talento da vendere e lo dimostra ampiamente in un opera controversa,"The Weight" ovvero il PESO di una vita dolorosa accollata sulle spalle,quella  dei "Freak" ai margini del mondo,un film dalla naturalita' nichilista,ma pregno di speranze per un'altra VITA migliore di quella terrena.Ovviamente c'è da considerare l'estremita' dei passaggi scenici,come in altri film orientali non si lascia nulla all'immaginazione,in atti necrofili e cadaveri "viventi". La regia è pervasa da un pathos amaro,senza sconti,il tutto arriva pero' alla nostra sensibilita' e ci porta a riflettere su come oggi chi non ha "immagine" o "presenza" sia condannato a priori ad un isolamento coatto e senza speranza.Ma la forza del film è proprio li nel cucire tasselli dolorosi e renderli umani,degni di essere vissuti in un "Karma",un passaggio doloroso che si eleva nel finale a "VITA MIGLIORE".Un opera forte,sconsigliata ai sensibili,ma da annoverare nel registro dei film "da vedere",per le tematiche scomode affrontate con lucida naturalezza e senza compromessi.Bravissimo l'attore Cho Jae-hyun che interpreta un ruolo difficile,ma incarnato benissimo nei dolori e nelle solitudini quotidiane."The Weight" è un contenitore di una "corte dei miracoli" invisa al mondo di "piu'",ma questo film dimostra che anche i diversi possono vivere con dignita' se si ha un CUORE grande......

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