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Bling Ring

Regia di Sofia Coppola vedi scheda film

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La recensione su Bling Ring

di ethan
4 stelle

Per Sofia Coppola l'antico detto 'Tale padre, tale figlio/a' sembra non calzi a pennello, dato che anche quest'ultimo film della figlia del grande Francis Ford, autore di opere talmente immense che non è nemmeno necessario ricordare, viaggia sugli stessi binari del precedente, anch'esso irritante, 'Somewhere', al quale tre anni fa fu assegnato un (immeritato) Leone d'Oro a Venezia.
'Bling Ring' è tratto da una storia realmente accaduta che vede protagonisti alcuni ragazzi che, in parte per noia e vuoto esistenziale ed in parte per emulazione, svaligiano le abitazioni di alcuni VIP residenti in California, tra cui Paris Hilton, Lindsay Lohan e tale Rachel Bilson - a me sconosciuta in quanto non appassionato di serie televisive - venendo a sapere - tramite Internet e dispositivi elettronici vari - i momenti in cui le celebrità non sono a casa.
Da questa vicenda la Coppola ne trae un film esangue ed apatico, molto stilizzato, spruzzato qua e là con qualche pezzo hip-hop tanto per rimanere 'à la page' e dotato di una (bella) fotografia luccicante che mette in risalto lo splendore un po' kitsch e vacuo delle magioni dei divi.
Opera ben confezionata ma dai pochi sussulti che, eccedendo nella stilizzazione, finisce per essere senza un'anima, così come le vite dei teenager che ci racconta, emblemi di una vita che si trascina annoiata tra per i banchi di scuola di giorno e le consuete scorribande per locali all'insegna di qualche sniffata di notte - situazioni per altro viste e straviste in altre centinaia di film americani - e i cui unici interessi sono l'apparire su un social network o possedere un capo firmato.
Questa gioventù a stelle e strisce allo sbando è stata sicuramente meglio rappresentata da altri autori, ad esempio nel recente 'Spring Breakers' di Harmony Korine, che fotografa lo stesso vuoto ma almeno ha l'arditezza di osare soluzioni che in alcuni punti rasentano il sublime, oppure in gran parte delle opere di Gus Van Sant, autore di lavori che vanno ben oltre la superficialità di 'Bling Ring', in cui i personaggi non sono mai monocordi.
Qui invece tutto è così sotto controllo da sfiorare l'asetticità. Tra il quintetto dei giovani interpreti - pressoché sconosciuto - spicca la Hermione della saga di Harry Potter Emma Watson, i cui ripetuti 'Ya' non convincono del tutto a livello di dizione.
Il film è dedicato al direttore della fotografia Harris Savides, scomparso nel 2012.
Voto: 5,5 (visto in v.o.s.).

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