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Sofia’s Last Ambulance

Regia di Ilian Metev vedi scheda film

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La recensione su Sofia’s Last Ambulance

di alan smithee
6 stelle

53 FESTIVAL DEI POPOLI - FIRENZE

Una ordinaria infernale giornata-tipo di un paio di medici del pronto intervento e del loro autista per le strade dissestate della capitale bulgara, alle prese con tutte le richieste di intervento che li espongono ad un “tour de force” massacrante e spesso insostenibile vista l’esiguità dei mezzi di soccorso e l’elevato numero di richieste di aiuto, tra i lamenti dei malcapitati infortunati e le proteste per gli inevitabili ritardi accumulati da tre individui che non riescono a sobbarcarsi materialmente ritmi di lavoro ed urgenze spossanti ed impossibili da organizzare. L’osservanza scrupolosa delle ferree regole documentaristiche, che impongono personaggi veri nell’espletamento della propria attività, una ripresa fissa o quasi sui volti dei tre protagonisti e il necessario occultamento dei tratti riconoscibili dei pazienti soccorsi, conferisce al film molto incisivo una forza considerevole, ma anche uno sforzo molto intenso da parte dello spettatore, coinvolto pure lui in una epopea di urgenze e interventi contro il tempo per scongiurare disgrazie spesso irresolubili. Un diario schietto di una giornata massacrante come tante, che si concentra sul viso onesto e tirato ma pure propenso alla sdrammatizzazione e all’ironia di tre infaticabili individui, in lotta perenne contro l’imprevisto ed il tempo tiranno ed impietoso, e dotati di strutture inadeguate e di una organizzazione latente; una definitiva dimostrazione di come le difficoltà inducano ad azioni straordinarie ed eroiche che valicano la ordinaria professionalità, ma troppo spesso rimangono confinate nell’anonimato alimentando sempre più il numero di eroi per caso e per necessità. Uno sparuto esercito di anonimi angeli custodi che fanno ritorno a sera tardi sfiniti nelle proprie dimore dopo una quotidiana lotta senza tregua, animati dall’orgoglio e dalla solida professionalità che li spinge a non arrendersi al degrado e alla disorganizzazione latenti. Un cinema impegnativo, spossante, ma anche necessario e lodevole.

 

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