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Tutti contro tutti

Regia di Rolando Ravello vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Tutti contro tutti

di alan smithee
8 stelle

Casa dolce casa….a poco tempo di distanza dal drammatico (e ingiustamente bistrattato da noi, mentre in Francia valutato con rispetto ed un certo seguito di pubblico) “Gli equilibristi” di Ivano De Matteo (che curiosamente appare pure in questo film in un piccolo ruolo esilarante), il problema dei disagi nel trovare (o mantenere) la propria dimora abitativa come base per garantire una dignitosa base di partenza per la salvaguardia del nucleo familiare,  torna nuovamente ad essere oggetto di un film: una commedia questa volta, diretta con verve da regista consumato da un Rolando Ravello esordiente in tale ruolo, che si ritaglia pure l’onere di generoso protagonista, collaborando altresì alla stesura di una brillante sceneggiatura, che scorre fluida e senza tempi morti nel rispetto delle regole più classiche della commedia italiana popolata di furbetti, approfittatori, meschini e omertosi. Un genere adatto come pochi altri, quando sorretto da una scrittura dinamica e dal ritmo sostenuto come avviene in questo caso, a tirar fuori tutto il trucido e l’insensato che caratterizza la nostra disastrata società; lo strato sociale più basso che si arrangia come può, e magari quello che contraddittoriamente prende le distanze più marcate proprio da coloro (extracomunitari, nomadi e senza tetto) verso i quali inesorabilmente tende la sia già precaria situazione (abitativa e non).
Le vicissitudini tragi-comiche della famiglia popolana protagonista della pellicola, che il giorno della comunione del figlio più piccolo si trova la casa occupata nel breve lasso di tempo in cui l’ha lasciata incustodita per partecipare alla cerimonia religiosa, sono raccontate con i toni lievi e brillanti della migliore produzione del grande Sordi, lasciando spazio a scene comiche, risate a scena aperta (succede ogni volta che viene coinvolta la strepitosa figura del nonno, sapido ed astuto vecchiaccio, molto più cosciente e razionale di quanto non si creda - un grandissimo spassono Stefano Altieri). Ravello attore risulta completamente a suo agio, disinvolto e leggero nonostante la tragicità che fa da sfondo alla vicenda grottesca, brioso ed adatto ai tempi anche comici della commedia come non lo avevamo mai visto da tempo, coinvolto quasi sempre com'è a dar vita a personaggi estremi o particolarmente drammatici piuttosto che a rappresentare un comune onesto e tartassato padre di famiglia.
Kasia Smutniak è bella, dolce e credibile nonostante l’avvenenza (bellissima e tenera la scena in cui si addormenta di colpo sul letto soffice della casa patrizia per la quale lavora come colf); Marco Giallini un valore aggiunto che impreziosisce un cast che funziona molto bene.
Un film che resta su toni lievi ma non rinuncia a mostrarci il sangue che scorre quando la prepotenza si scatena, o a parlarci di morti innocenti seguite a sciagurati vigliacchi agguati ai campi nomadi, e che dà il suo meglio quanto ci descrive, anche solo in piccole brevi ma precise bozze, i nuovi mostri di oggi: quei personaggi avidi e diffidenti (la padrona della villa dove lavorano Ravello e Giallini, cognati e soci di un’impresa edile) o al contrario invece incongruentemente gentili e materni (la padrona di casa dove lavora la Smutniak) della ricca borghesia che non tollera, non capisce o non vuole capire.

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