Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
(In)evitabile trasferta hollywoodiana per Park Chan-wook, che sfodera noia e vocazioni visionarie dall’afrore livido ma non di rado misterioso. Peccato però che nel suo estatico, educatissimo parossismo non si annidi nessuna muscolatura malvagia, tutto è algebrico, ben arredato, narrativamente autistico. Cinema che gratifica gli occhi, ma nulla di più. Cast tetragono.
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