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Turn Me On, Goddammit

Regia di Jannicke Systad Jacobsen vedi scheda film

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La recensione su Turn Me On, Goddammit

di maurizio73
7 stelle

La qundicenne Alma vive, insieme alla madre single, in uno sperduto paesino arroccato tra le montagne norvegesi, condividendo con le due amiche del cuore tanto l'insostenibile noia della vita di provincia quanto il sogno irrealistico di fuggire lontano. Irrequieta e insoddisfatta, inizia a scoprire i piaceri del sesso dapprima frequentando la chat erotica di un servizio telefonico a pagamento per poi rivolgere le proprie attenzioni e le proprie fantasie al coetaneo e attraente Artur, suo compagno di scuola. La confessione in pubblico delle disinvolte avance sessuali che il più popolare Artur gli rivolge ad una festa però, la mettono in cattiva luce tanto con le sue amiche quanto con l'ambiente scolastico, facendola divenire facile oggetto di scherno e di un inevitabile ostracismo sociale.

 

locandina

Turn Me On, Goddammit (2011): locandina

 

Divertente e insolita commedia adolescenziale che ripropone, sulla falsariga di un 'Ghost World' in trasferta scandinava, temi e situazioni di una stralunata e grottesca pubescenza provinciale al di fuori dei consueti e logori stereotipi del teen movie di ambientazione scolastica made in USA. Come già nel film di Terry Zwigoff, anche questo esordio della più giovane Jannicke Systad Jacobsen presenta, con assoluta originalità, l'adattamento di un soggetto non originale e l'adesione ai codici di un realismo sociale che fa del sarcasmo e di un amaro disincanto gli strumenti per interpretare le complicate e imprevedibili dinamiche emotive di un'adolescenza irrequieta e incompresa, preda tanto di bizzarre fantasticherie sentimentali quanto dei più bassi e compulsivi istinti sessuali.

 

Turn Me On,Goddammit (2011): Helene Bergsholm

 

 

Se le liceali americane di 'seconda generazione' Johansson e Birch (le origini quelle sono!) cercavano di condividere il peso e le frustrazioni di una vita di provincia squallida e degradante, trasfigurando perfino le fattezze emaciate del 'rospo' Buscemi in quelle di un ideale e bellissimo  principe azzurro con la passione per il blues e per i dischi in vinile, le attenzioni della Jacobsen si concentrano piuttosto sulla bionda ed eterea Alma che, non ostante abbia tutti i numeri per essere 'cool', preferisce assecondare la spontanea esuberanza di uno spiazzante candore che la fa accostare alla sessualità senza falsi tabù ed inibizioni, attirando su di sè gli strali di uno stigma sociale con cui non aveva preventivato di fare i conti. Giocato sugli equivoci e le ambiguità di una narrazione divisa tra vita quotidiana e fantasticherie adolescenziali (quelle sessuali di Bergsholm-Johansson ma anche quelle di un ingenuo idelismo solidale di Bjørhovde- Birch) il film si snoda tra l'amaro disincanto di una storia di formazione e la salace ironia di un registro grottesco, rimanendo tuttavia leggero e impalpabile come l'atmosfera sospesa e rarefatta di quelle remote lande norvegesi.

 

Turn Me On,Goddammit (2011): Helene Bergsholm,Malin Bjørhovde e Beate Støfring

 

Ghost World (2001): Scarlett Johansson e Thora Birch

 

Piccolo esempio di un cinema indipendente europeo che sa contenere tanto le ambizioni del cinema d'essai d'oltreoceano a cui sembra guardare (gli americani fanno sempre scuola) quanto i costi di una produzione spartana che supera appena le dimensioni del mediometraggio (76 minuti). Ad avercene!

 

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