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Appartamento ad Atene

Regia di Ruggero Dipaola vedi scheda film

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La recensione su Appartamento ad Atene

di FilmTv Rivista
4 stelle

Metti un nazista a cena, che un giorno decide di stabilirsi a casa Helianos, nella Grecia occupata, stravolgendo l’andazzo familiare e provocando isteriche reazioni a catena in coloro che diventano ospiti in casa propria. Il padre ne sonda l’umanità; la madre ne scruta i secondi fini; il figlio ne disprezza la presenza; la figlioletta se ne invaghisce. Ognuno, di fronte all’abisso, reagisce a modo proprio, mentre il Maggiore tedesco si mostra sempre più sensibile. Travolto anch’egli dai traumi della guerra, cerca e dona comprensione rinunciando all’inflessibilità e riscoprendo il lato umano delle cose. Ma quando si tocca il Führer, la bestia torna a ruggire e a sbranare innocenti. Alla base di questo dramma in interni - girato a luci fredde con soluzioni di regia brillanti e accompagnato dalle immancabili, struggenti partiture per violini - c’è l’ineluttabilità del male, capace di nascondersi sotto la superficie senza mai togliere realmente il disturbo. Al suo primo lungometraggio, Dipaola si affida a un buon uso degli attori e della macchina da presa ma scivola in simbologie didascaliche (il primo ciclo mestruale come perdita della purezza nella bimba attratta dal mostro) e non riesce a rompere la staticità di una narrazione che ha nell’isterismo la propria migliore potenzialità. A mancare è soprattutto il climax drammatico, relegato agli ultimi minuti a fronte di una storia che per un’ora abbondante procede senza sussulti. Troppo poco per graffiare.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 39 del 2012

Autore: Claudio Bartolini

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