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Nostalgia della luce

Regia di Patricio Guzmán vedi scheda film

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La recensione su Nostalgia della luce

di mahleriano
10 stelle

Nella prima parte di questo splendido film può inizialmente sfuggire il nesso fra le pur bellissime immagini di oggetti immersi nelle profondità siderali e la micidiale vicenda cilena. Quando però alle figure di astronomi si affiancano quelle di archeologi che lavorano nello stesso deserto in cui sorgono gli osservatori astronomici, si comincia a capire che l'obiettivo comune è lo studio del tempo nella sua accezione più ampia. E che il tempo altro non è che memoria. E che la memoria va coltivata perché preziosa come nient'altro. Stupenda, a questo proposito, l’immagine simbolica di una coppia di anziani ripresa di spalle su una panchina, lui testimone degli orrori del passato, e lei vittima di quell’oblio totale cui la malattia di Alzheimer la ha ormai costretta. Il regista costruisce lentamente una storia che sale di livello ogni minuto che passa, che certamente non ha come scopo il facile obiettivo di conquistare lo spettatore con la sola bellezza delle immagini e che più procede più spiega il perché di quella mezz'ora iniziale. Colpiscono i sogni di libertà dei detenuti nei campi di concentramento che con quelle immagini negli occhi hanno potuto in qualche modo affrontare una così spietata prigionia. E non si dimenticano facilmente i racconti strazianti delle donne che ancora cercano i loro cari, con una dignità così dolorosa e allo stesso tempo così nobilmente composta da essere ancor più toccante. Racconti mai esibiti come facile e superficiale argomentazione di condanna, pur evidente, ma arricchiti invece di immagini, pensieri e meditazioni che il regista riesce a evocare intorno alle loro parole. Pensieri legati al proprio passato, alla propria infanzia e all’innocenza perduta di un paese intero. E che di nuovo conducono a un unico concetto di fondo. La memoria. Memoria di sé. Memoria del dolore altrui. Memoria delle proprie origini. Memoria del passato come unica forma di costruzione di un futuro. Di nuovo bellissima, qui, la testimonianza della giovane figlia di desaparecidos. Perché il presente è per stessa ammissione dell’altro astronomo una linea labilissima. E non indagare su ciò che sta al di là di quella linea significa auto condannarsi all’oblio. Un film difficile da dimenticare per approccio al tema politico e per profondità di visione.

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