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Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma

Regia di Tsui Hark vedi scheda film

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La recensione su Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma

di Lord Holy
2 stelle

Il personaggio del giudice Dee fu reso famoso nei Paesi occidentali da Robert van Gulik, il quale ne scrisse ben 17 romanzi tra il 1946 e il 1967, racconti di pura finzione ispirati alla vera figura di Di Renjie, uno degli ufficiali più riveriti della Dinastia Tang. La serie fu poi proseguita dall'autore francese Frédéric Lenormand.

Mi spiace, ma ne sono rimasto profondamente deluso. Confesso di non essere un amante del genere wuxiapian, i cui personaggi svolazzanti in maniera improbabile da sempre mi suscitano sorrisi di biasimo. Tuttavia sono capace di superare il mio pregiudizio, se mi trovo di fronte a una storia meritevole e a un film dignitoso in tutti gli altri aspetti. Purtroppo non è questo il caso.

Qui lo "stile" non lascia affatto alcuno spazio alla "sostanza" e, per quanto mi sforzassi, il goderne non mi è stato possibile. Pecca di sostanziale superficialità, di fatto causando la totale indifferenza dello spettatore. Non mi sono mai sentito affascinato o coinvolto in quanto stava accadendo, con una patetica risoluzione conclusiva di un mistero che tale non era. In effetti, si scade nella dabbenaggine in più di un'occasione, in precisa direzione opposta rispetto all'atteso realismo.

Andy Lau (Di Renjie) è sprecato in un costante susseguirsi d'azione per gran parte del tempo, senza mai approfondirlo e con una caratterizzazione pari a zero. Il guerriero albino, interpretato da Deng Chao, e il capomastro di Tony Leung Ka-fai finiscono per essere più interessanti. I ruoli femminili sono penalizzati da una scrittura non all'altezza.

Manco concentrandomi riuscirei a focalizzarmi su qualche merito di qualità. Eccetto l'impeccabile colonna sonora e la buona fattura dei costumi. Il resto è impietoso. Le scene non entusiasmano come dovrebbero, i dialoghi sono stentati e ogni accenno di sincera emozione è al contrario falso come la CGI. Ecco, l'uso ridicolo di effetti visivi approssimativi affonda definitivamente il risultato. Nessun tentativo è stato fatto per apportare verosimiglianza, accontentandosi invece di una realizzazione a dir poco imbarazzante. Scommetto su una assai miglior prestanza estetica di certi videogame di ultima generazione, in confronto a questo scempio. Voto: 1,5/5.

Mi risparmierò il prequel previsto nel 2013, diretto da Tsui Hark, con Mark Chao nel ruolo di un giovane Dee.

Sulla trama

Nell'anno 690, alla vigilia dell'incoronazione della prima Imperatrice della Cina, Wu Zetian, una serie di morti improvvise per autocombustione colpisce alcuni nobili di palazzo. Il tutto prende il via dalla costruzione di una gigantesca statua, che deve essere ultimata in tempo per la cerimonia. La futura sovrana convoca il detective Dee, incarcerato 7 anni prima per essersi ribellato al suo potere, e gli ordina di risolvere il caso.

Sulla colonna sonora

Su questo fronte l'opera è ineccepibile. Musiche sontuose, epiche, ricche di pathos. Senz'altro un pregio di valore.

Cosa cambierei

Una trama più sostanziosa ed effetti speciali degni di questo nome.

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