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Histoire(s) du cinéma: La monnaie de l'absolu - 3a

Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film

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La recensione su Histoire(s) du cinéma: La monnaie de l'absolu - 3a

di mm40
6 stelle

Mezzora (scarsa) di documentario sulla storia del cinema, quinto episodio su otto del ciclo delle Histoire(s): questa volta Jean-Luc Godard approccia l'argomento da un punto di vista politico-geografico; incrocia però la traiettoria con le precedenti puntate dell'opera, mescolando le suggestioni della fotografia, della storia dell'arte e della letteratura in un discorso teso a delineare i differenti profili dei principali cinema mondiali (americano, francese, tedesco, inglese, italiano), per decidere infine quale sia il migliore in assoluto. Sorpresa sorpresa: secondo JLG è quello italiano, che deve la sua potenza espressiva inimitabile in parte alla Storia (senza l'atteggiamento ambiguo dell'Italia durante la seconda guerra mondiale, il suo popolo non si sarebbe sentito poi in dovere di articolare un cinema sofferente, sofferto, lucido e spietato come quello neorealista) e in parte alla poesia insita nella lingua italiana. Il film si chiude sulle note e sulle parole di La nostra lingua italiana di Riccardo Cocciante, che proprio in quell'anno (1998) vedeva debuttare a Parigi il suo più grande successo, l'opera Notre-dame de Paris. 6,5/10.

Sulla trama

Godard esplora l'entità-Cinema analizzando il suo stretto rapporto con le nazioni e i governi; conclude che il migliore è quello italiano.

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