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Attenti a quei p2

Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film

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La recensione su Attenti a quei p2

di mmciak
4 stelle

"Attenti a quei P2" diretto nel 1982 da Pier Francesco Pingitore,
devo dire che non mi è piaciuto per niente.

La storia si svolge in un Hotel a Roma, e racconta
che Licio Belli, capo della loggia massonica P2, inganna gli altri
membri della loggia facendoli credere che il Presidente del Consiglio,
l'onorevole Forlotti, sia entrato anche lui nel gruppo segreto.

Per riuscirci si serve di un poveraccio che vende giocattoli e assomiglia
a Forlotti e che, abilmente truccato, finisce per assomigliargli,
combinando dei guai.

Il Film prodotto dalla Clemi Cinematografica, rappresenta il
9° Lungometraggio di Pier Francesco Pingitore,
che finché rimaneva nell'ambito della TV faceva prodotti
migliori, invece per il Cinema era un noto macellaio,
perché continuava a fare satira politica senza riuscirci,
e anche questa volta, non si smentisce, e fa un buco
nell'acqua.

Questa volta la satira e sullo scandalo della Loggia P2
di Licio Gelli, che facevano parte una buona dose di
gente delle istituzioni, giornalisti e altra gente influente
della società, e lo ambienta a un Hotel di Roma,
cambia qualche nome, e la mette in scena,
dove il portiere di questo figura un divertente
Bombolo, dato che anche lui faceva parte della
"Banda del bagagnino", come la maggior parte
del Cast.

La cosa sorprendente e che all'inizio funziona,
soprattutto Belli, interpretato da un misurato
Oreste Lionello, qui in forma e l'unico in un ruolo
diverso dal suo solito, e l'altra e che il Film è
tecnicamente più curato dal solito.

Ma questa illusione dura circa 40 minuti,
e intorno ci sono siparietti di vari Attori,
messi quasi a caso, dove figurano Giorgio
Porcaro (il primo "milanese" prima di Abatantuono),
Pippo Santoanastaso, l'immancabile Pippo Franco
(l'uomo dell'equivoco) e la bellona di turno
Annamaria Rizzoli, che parla francese tutto il tempo,
ed è sempre splendida.

Infatti incentra la storia su Pippo Franco che è sosia del
Presidente del consiglio, che ha appena fatto giuramento
(come inizia il Film sulla sigla del telegiornale e i fatti del giorno)
L'onorevole Forlotti, che deve essere presente all'iniziazione
della loggia massonica e a un affare con uno sceicco per il
petrolio e una tangente miliardaria, e allora Belli ne approfitta
per portarlo a fare queste cose perché il vero non può.

Dicevo, l'illusione non dura molto, perché poi ha una seconda
parte molto approssimativa e confusa, con siparietti
messi a caso, e personaggi che non funzionano,
con la volgarità dietro l'angolo, anche se strappa
qualche risata, utilizza le parolacce per far ridere,
e già questo vuol dire non avere idee, e questo non
mi meraviglia, da uno come Pingitore.

E la scelta che fa interpretare a Franco Diogene lo sceicco,
non è fortunata, perché non funziona, forse era meglio
prendere Teo Teocoli o Andy Luotto, che andavano
meglio in quella parte.

Insomma con Pingitore si finisce sempre in "caciara",
dove la satira diventa più farsa, che parodia,
certo per chi c'era all'epoca risulta facile,
pensare com'era la situazione politica all'epoca
e le battute le capisce, per un giovane che lo vede oggi,
risulta difficile ridere, anche se in tutti i Film di Pingitore,
in generale e difficile fare questo.

In conclusione un brutto Film,
dove sorprende all'inizio perché inizia bene
e Lionello funziona e per la cura tecnica,
ma poi Pingitore torna a essere quello che è
da sempre, e cioè che punta più sulla farsa,
e il tutto si perde per la confusione e neanche
stavolta riesce a fare satira sociale, allora
è meglio che continuava a fare Tv che era meglio,
e fa specie che per anni gli hanno fatto fare Cinema.

Il mio voto: 2. 

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