Le vite di due uomini - entrambi fedeli servitori della patria su due diversi fronti - si incrociano sullo sfondo di una vicenda legata alla guerra del Kosovo e alle sue conseguenze. Da una parte c'è il colonnello Moresco che, sotto le pressioni della dottoressa Ferri (il cui marito, reduce del Kosovo, è agonizzante), istituisce una commissione d'inchiesta per cercare di stabilire le cause dei molti tumori riportati da coloro che combatterono su quel fronte. Dall'altra il vicequestore Manfredi, ufficiale di polizia esperto e abile psicologo, la cui vita familiare è in crisi, anche in conseguenza della sua dedizione al lavoro.
Note
Il regista cerca l’ispirazione di teste rasate ma trova solo umorismo involontario, attori che faticano a rimanere in parte, scene matrigne e un plot che meritava, come il tema, miglior sorte. Thriller più sociopatico che sociale, con tanto fracasso e troppo Fragasso.
Sceneggiatura da due soldi condita da dialoghi didascalici per quel che risulta essere un ibrido tra il poliziottesco anni '70 e il tipico sceneggiato televisivo delle 20,30.
L'inizio sembra molto promettente con tanta azione per il cinema italiano (sembra quella dei film polizieschi anni 70), poi si perde nella classica vicenda sentimentale sorretta da una trama assurda. Interpretazioni scadenti
C'è da dire inanzitutto che gli autori meritano rispetto per aver fatto luce su un inquetante scheletro nell'armadio delle missioni italiane all'estero: l'uso di sostanze dannose per l'organismo usate in guerriglia. Detto questo sarebbe banale dare un voto positivo solo per il tema scelto. Invece il film merita piena attenzione anche per come svolge questo compitino: colpi di scena come… leggi tutto
Film anomalo nel panorama italiano attuale.
La storia è questa: un gruppo di parà italiani, tornati malati dalla missione in Kossovo, decidono di prendere in ostaggio un gruppo di pazienti di un ospedale al fine di far arrivare la verità sul loro stato di salute all’opinione pubblica.
Un film che è un bel pugno nello stomaco, ma che fa ragionare… leggi tutto
Che Fragasso abbia ormai dalla sua una discreta esperienza nei film d'azione è innegabile: e si notano tutte le sue capacità già nella scena - dopo pochi minuti - sull'autobus. Ma non mancheranno altre occasioni, nei centodieci minuti di pellicola, per ribadirle; non si lesineranno affatto sparatorie, fughe, colluttazioni che si accoppiano però a dialoghi truci e di… leggi tutto
Primo Reggiani è uno dei pochi, giovani attori italiani, che non mi dispiace. Spero però che la mia preferenza, non sia solo un fattore ormonale. Ricordo di averlo visto per la prima volta in ICS -…
Estremamente strano ed altrettanto confusionario,questo "Le ultime 56 ore" affronta il tema dell'uranio impoverito e delle sue atroci conseguenze senza i guanti bianchi che servirebbero,optando per una strada tortuosa fatta di ostaggi e d'azione poco incline al cinema italiano,ai suoi interpreti e alle sue battaglie. Il carretto carico di buone intenzioni e sentimenti da telenovelas…
C'è da dire inanzitutto che gli autori meritano rispetto per aver fatto luce su un inquetante scheletro nell'armadio delle missioni italiane all'estero: l'uso di sostanze dannose per l'organismo usate in guerriglia. Detto questo sarebbe banale dare un voto positivo solo per il tema scelto. Invece il film merita piena attenzione anche per come svolge questo compitino: colpi di scena come…
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Commenti (2) vedi tutti
Sceneggiatura da due soldi condita da dialoghi didascalici per quel che risulta essere un ibrido tra il poliziottesco anni '70 e il tipico sceneggiato televisivo delle 20,30.
leggi la recensione completa di marcopolo30L'inizio sembra molto promettente con tanta azione per il cinema italiano (sembra quella dei film polizieschi anni 70), poi si perde nella classica vicenda sentimentale sorretta da una trama assurda. Interpretazioni scadenti
commento di XANDER