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Mr. Beaver

Regia di Jodie Foster vedi scheda film

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will kane

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La recensione su Mr. Beaver

di will kane
6 stelle

Il tema al centro della cinematografia,da regista,di Jodie Foster,è la famiglia,per quanto stramba possa risultare,tenuta insieme a fatica e assurda possa sembrare,è,secondo certe scuole di pensiero l'ultima difesa dell'individuo verso l'esterno ed i problemi del quotidiano,che rischia talvolta di far traballare l'equilibrio comportamentale e mentale:in verità,per il dirigente di una grossa azienda produttrice giocattoli,Walter,è un bene molto relativo.Caduto in un'acutissima depressione,trova nella marionetta rappresentante un castoro,rinvenuta tra i rifiuti,una sorta di alter ego,indossandola sul braccio e facendola parlare in vece sua,un doppio di se stesso che lo ripresenta grintoso,su d'umore ed inventivo come da tempo non veniva visto dai suoi familiari.Dalle prime reazioni,positive,di moglie e figli,che pensano di aver recuperato finalmente la miglior versione dell'uomo,si passa ad un eccesso della nuova personalità,che desta una forte attenzione mediatica,e si lascia andare ad idee inquietanti,finchè la situazione non arriva giocoforza ad una svolta.La Foster dirige con piglio appassionato una vicenda spesso astrusa,riportando sovente la narrazione su un tono intimistico che non guasta,ma dà sempre l'impressione di trovarsi sul punto di dimostrare di essere una regista in gamba,senza poi arrivare a convincere pienamente lo spettatore.Gibson,al rientro dopo anni difficili,ed un film che ha avuto un percorso accidentato,ma nel quale tirava fuori un'interpretazione ruvida ed efficace,"Fuori controllo",e dopo aver passato una crisi personale non meno pesante di questo personaggio interpretato,regge bene l'assurdità dell'assunto e dà un genuino smalto,in equilibrio tra follia e simpatia, al suo uomo sperso,la regista si ritaglia un ruolo importante lasciando la scena più volte al protagonista maschilem,e l'intero film,che ad un certo punto assume una statura che lo rende interessante,non convince appieno.Peccato,perchè tenere in giusto bilanciamento dramma e commedia non è mai cosa semplice.

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