Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Fra un peplum e un clone di 007, Margheriti trovò il tempo - alla metà dei Sessanta - di girare anche qualche film di fantascienza; come è noto Anthony Dawson (questo lo pseudonimo comunemente utilizzato dal regista romano) lavorava a basso o bassissimo budget riuscendo a portare a termine anche 4 o 5 pellicole all'anno. Qui siamo nella categoria produttiva più misera, tanto è vero che la maggior parte delle sequenze di azione godono degli effetti 'speciali' derivanti dall'inquadratura in primo piano di modellini di astronavi, città spaziali, pianeti palesemente di cartapesta. Se si riesce a trattenere il naturale riso per le minuscole doti tecniche, si può anche godere di una storiella fatta di suspence ed eroismo, con un finale poi neppure così scontato. La sceneggiatura è opera di Renato Moretti e Ivan Reiner; nel cast si annoverano Giacomo Rossi Stuart, Ombretta Colli (giovanissima, all'epoca abbastanza attiva nel cinema), Pietro Martellanza con i rispettivi 'nomi d'arte' di Jack Suart, Amber Collins e Peter Martell, ma ci sono anche altre seconde linee come Enzo Fiermonte e Halina Zalewska. Musiche di Lavagnino, fotografia di Pallottini e montaggio di Colangeli: un team di discreti mestieranti che però si ritrovano nelle mani di una produzione di qualità davvero limitatissima. 2/10.
Per salvare la Terra una spedizione di astronauti deve andare a bombardare un pianeta intelligente, ma malvagio, che ha deciso di schiantarsi sul globo terrestre; ma la missione sarà rischiosissima, probabilmente anzi fatale.
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