Regia di Eduardo Tartaglia vedi scheda film
Per assicurarsi un futuro senza affanni, Achille Lochiummo cambia nome in Lociummo, spacciandosi per un appartenente alla famiglia malavitosa di Antimo Lociummo e finendo così, insieme alla moglie, sotto protezione da parte dello Stato. Ma nuovi imprevisti sono in arrivo, in primis la conoscenza del boss millantato quale parente.
Terza regia per Eduardo Tartaglia, che sostanzialmente si conferma un Salemme che non ce l’ha fatta. Le affinità fra i due non sono infatti poche, sebbene i risultati di pubblico e di critica in termini assoluti diano ragione al secondo e tentennino fortemente di fronte al primo; sia Tartaglia che Salemme vengono dal teatro e portano sul grande schermo commedie da loro stessi scritte e interpretate (qui in fase di sceneggiatura c’è anche la complicità di Elvio Porta), si riciclano quindi come protagonisti delle proprie pellicole e utilizzano meccanismi più o meno oliati della commedia partenopea, dall’equivoco linguistico allo scambio di persona e così via. La valigia sul letto prende spunto nel titolo da una canzone di Julio Iglesias, Se mi lasci non vale, ossessione che del resto perseguiterà Tartaglia anche nella sua successiva opera, Sono un pirata, sono un signore (2013); la trama è piuttosto semplice e i colpi di scena spesso telefonati, percui la vera forza di questo film sono le caratterizzazioni dei vari interpreti, tutti sufficientemente efficaci. Oltre al regista troviamo in scena sua moglie Veronica Mazza e poi Biagio Izzo (il più convincente del gruppo), Maurizio Casagrande, Ernesto Mahieux, Nunzia Schiano, Alena Seredova e Stefano Sarcinelli. Ritmo apprezzabile. 4/10.
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