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Genitori & figli. Agitare bene prima dell’uso

Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film

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La recensione su Genitori & figli. Agitare bene prima dell’uso

di scandoniano
2 stelle

Prima che sullo schermo esca il titolo, ossia nei primi 5 minuti di incipit, questo “Genitori e figli – Agitare bene prima dell’uso” appare come un film brillante, acuto, critico ma con intelligenza: ci vengono presentate due famiglie completamente differenti, ognuna tuttavia alle prese con i propri problemi quotidiani. Quando però il film entra nel vivo, questo diventa il solito prodotto di Giovanni Veronesi: prolisso, isterico, inconsistente: la storia si slabbra, entrano personaggi di varia natura e spesso poco utili al contesto. Il film si fa monocorde, dal coro emerge la protagonista, Nina, la più normale di tutti i personaggi, una ragazzina che spicca perché semplicemente è l’unica umana in mezzo ad alieni alienati. Tra genitori fedifraghi, adolescenti sboccati, incivili e ninfomani, ragazzini violenti e razzisti, nonne viziose di sesso, droga e soldi, l’unica persona normale sembra sovrannaturale.

In “Genitori e figli – Agitare bene prima dell’uso” gli stereotipi si sprecano, l’analisi è senza possibilità di redenzione, la sentenza di Veronesi è senz’appello. Dopo due ore molti spettatori se ne chiederanno il senso: non c’è sociologia, né psicologia, non c’è un messaggio e nemmeno del moralismo. Non c’è nulla, perché il film non dice niente… Per quanto non comunichi niente di sensato o intelligente, questo film un pregio però ce l’ha (due, se includiamo anche l’avvenenza dell’attrice che interpreta Clarissa): quello di riportare con un buon grado di verosimiglianza la realtà odierna degli adolescenti (troppo presi da TV, web, sesso e mode per vivere una vita veramente propria). Altro che lucchetti sui ponti, insomma: a differenza di famosi autori che fanno i finti giovani, e che traslano nella modernità, sempre senza riuscirci, il mondo della loro giovinezza (che è quella a cavallo tra anni ’70 e ’80), raggranellando per di più un bel po’ di danari e creando franchising della giovinezza per cui campare di rendita, almeno Veronesi ci propone la realtà. Che poi non sappia cosa farne e la storia slitta per 2 ore senza costrutto né obiettivi questo è un altro paio di maniche….

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