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Letters to Juliet

Regia di Gary Winick vedi scheda film

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La recensione su Letters to Juliet

di supadany
4 stelle

VOTO : 5.

Benvenuti alla sagra della banalità per giunta americana importata in Italia il che non aiuta certa una storia pigra e mal assortita a trovare scappatoie ad una routine che alla lunga diventa estenuante.

Sophie (Amanda Seyfried) e il compagno (Gael Garcia Bernal) volano in quel di Verona per una sorta di preluna di miele, ma lui è completamente assorbito da mille affari legati alla sua attività ovvero la ristorazione.

Così lei trova un piacevole passatempo nel rispondere alle lettere che tante innamorate deluse lasciano sotto il famoso balcone di Giulietta, ma quando conosce Claire (Vanessa Redgrave) si appassionerà alla sua storia cinquantennale ed insieme a lei e al nipote (Christopher Egan) partirà per ricercare l’amore di un tempo mai dimenticato (Franco Nero) in Toscana.

La ricerca sarà lunga (più che altro ripetitiva con i tanti omonimi presenti) ) ed intanto Sophie potrà anche rivalutare il suo amore e magari trovarne uno nuovo.

Dispiace un po’ parlare male dell’ultimo film di un regista (Gary Winick) prematuramente scomparso poco dopo la fine delle riprese, ma questo film, più che altro uno spot pubblicitario malfatto di alcune zone stupende della nostra Italia, è davvero confezionato con profusione di superficialità e una globale scarsa efficacia.

Non parte nemmeno malissimo (neanche benissimo, intendiamoci), il tira e molla tra Sophie e il suo compagno è un po’ tirata per le lunghe, ma almeno riesce ad essere vagamente simpatica (Bernal è schizzatissimo).

Però poi quando la storia entra nel “vivo” diventa fin troppo ripetitiva, strutturata in maniera scolastica (i mille sopralluoghi andati a vuoto) e con un finale teleguidato in modo quanto meno incauto, oltre che ricco di eventi mal assortiti.

Colpo di grazia è infine una colonna sonora testarda, non certo un’occasione per esportare il lato migliore della nostra produzione all’estero.

Così c’è molto poco da salvare dall’oblio, direi giusto gli occhioni in cerca disperata d’amore di Amanda Seyfried, qualche battuta simpatica all’inizio e qualche paesaggio da cartolina, peraltro un po’ troppo levigata da una fotografia un po’ troppo piatta.

Insomma da una storia d’amore che si sviluppa dalla città degli innamorati per antonomasia era giusto aspettarsi un film con più sentimento (anche perchè di quello vero qui ne troviamo alla resa dei conti un po’ pochino).

Stucchevole.

Su Gary Winick

VOTO : 5. Regia piatta e ripetitiva. Un brutto addio alle scene insomma.

Su Amanda Seyfried

VOTO : 6++. Sarebbe assolutamente in parte, peccato che la storia non l'aiuta a mettersi maggiormente in mostra.

Su Gael García Bernal

VOTO : 6. Scleratissimo in un ruolo un pò ripetitivo, ma almeno divertente (a sprazzi).

Su Luisa Ranieri

VOTO : S.V. Apparizioni fugaci.

Su Vanessa Redgrave

VOTO : 6. Talento sprecato, ma aiuta, per quanto le è possibile, il film nella parte più debole.

Su Franco Nero

VOTO : 5++. Ha pochi minuti a disposizione, ma risulta palesemente artificioso.

Su Milena Vukotic

VOTO : S.V. Apparizioni fugaci.

Su Marina Massironi

VOTO : S.V. Apparizioni fugaci.

Su Christopher Egan

VOTO : 5. Poco carisma, prova molto opaca.

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