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The Children

Regia di Tom Shankland vedi scheda film

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carlos brigante

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La recensione su The Children

di carlos brigante
8 stelle

Il pass per il Festival del Film Fantastico di Sitges è arrivato grazie alla conquista del Méliès d’Argento (fresco d'istituzione) al Science+Fiction 09 di Trieste (vinto dalla pellicola d'animazione “First Squad-The Moment of Truth” di Yoshiharu Ashino). Enzo G. Castellari, presidente della giuria, ha motivato la scelta di premiare questa pellicola perché “horror coinvolgente che rimanda anche al genere fantascientifico, con un’ambientazione propria e indovinata, una buona regia e un’ottima recitazione”. Che questo horror made in UK del giovane regista (di estrazione televisiva) Tom Shankland risulti “coinvolgente” e ben girata è sicuramente vero. Definire, invece, ottime le recitazioni, probabilmente, è fin troppo generoso. Di sicuro si attestano su un buon livello, ma nessun attore e tanto meno nessun personaggio lascia particolarmente il segno.
 
La vicenda si svolge nel periodo natalizio quando due sorelle decidono di trascorrere insieme le feste con al seguito le rispettive famiglie. Dopo non molto tempo, però, i bambini iniziano a comportarsi in maniera strana evidenziando dei non ben definiti sintomi di malessere... non solo fisico. L'innocenza infantile si trasforma via via in terrore. La morte si fa strada con subdola prepotenza.
 
Shankland ha il merito di non puntare sull'azione, ma predilige l'attesa e il fuori campo. Ciò che non è visibile (e totalmente comprensibile) confonde e semina ancor di più il panico. Soprattutto quando l'orrore nasce da dentro... il tessuto famigliare.
Le colonna sonora minimal e la “foresta pietrificata” in un gelido quanto sinistro inverno sin da subito non fanno presagire nulla di buono. Anche quando le due famiglie sono radunate al calduccio fra le pareti dello sperduto chalet, i colori non sono mai del tutto caldi. Una fredda atmosfera avvolge la casa amplificando l'ambiguità e creando tensione. E là fuori, il bianco, che avvolge e circonda tutto quanto, disperde l'occhio dello spettatore e provoca un costante senso di straniamento. E' qui che il regista ci regala le sequenze migliori con momenti in cui l'immagine sembra quasi girata (virata?) in negativo; con la natura circostante, immobile nella sua tetra ed enigmatica glacialità, che non appare più solo come semplice sfondo scenografico, ma acquista “forma e sostanza”.
 
Inedito in Italia. Disponibile in lingua originale (inglese) con eventuali sottotitoli in spagnolo.
 
Qui il trailer:
http://www.youtube.com/watch?v=QOrcIyvW5Rk&feature=player_embedded

Cosa cambierei

7

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