Regia di Giuseppe Capotondi vedi scheda film
Il bilancio dei film in concorso a Venezia è stata deludente (non ho ancora visto LO SPAZIO BIANCO). Placido, Tornatore e anche l’esordiente Giuseppe Capotondi hanno fatto tutti e tre delle opere ambiziose ma mediocri nei risultati. Prendiamo LA DOPPIA ORA, un thriller metafisico che affascina fino al risveglio dal coma della protagonista. Dopo di che si vorrebbe scappare dalla sala perché il meglio (o il meno peggio) è stato già dato. Sai già come finirà, i pezzettini del puzzle tornano tutti ed ecco svelata la figura di Sonia e il quadro d’insieme. Alla fine provi un senso di nausea e di vuoto come il povero guardiano Guido, un sentimento di odio invece verso Sonia e i giurati che l’hanno premiata con la Coppa Volpi. Sì perché la cosa più bella de LA DOPPIA ORA sono le facce azzeccate di Filo Timi (Guido), Antonia Truppo (Margherita), Fausto Russo Alesi (Bruno), Michele Di Mauro (Dante) e Giorgio Colangeli ma la Rappoport stavolta no!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta