Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film
L'invano tentativo di preservare la purezza e l'ingenuità dell'infanzia per sottometterla all'amore maturo e perverso è alla base di questo horror/thriller "innovativo".
Felicemente sorpresa di non trovarmi a guardare l'ennesimo film su bimbi impossessati e impossessanti, mi sono lasciata trasportare da una storia con solide e verosimi radici argomentative, sorvolando anche sulla presenza di alcuni elementi fuorvianti che oscurano, in modo strategicamente perfetto, la trama per niente scontata.
Non lasciatevi ingannare dalla solita casa solitaria, dalla famiglia perfetta o dalla bambina dal passato flebile e a tratti ignoto, non siamo davanti all'ennesima storia di finto horror demoniaco, sotto sotto c'è di più di una semplice storia dal sapore controreligioso: c'è rancore, odio, premeditazione e consapevole e fredda lucidità vendicativa.
Il cast è composto ottimamente, a parte un leggermente spento Sarsgaard, in cui Isabelle Fuhrman fa da padrona. La sua interpretazione è impeccabile, lasciandoci senza fiato davanti alla consapevolezza della sua bravura.
Imponente la fotografia che utilizza in modo corretto e suggestuvo le solite ombre e le solite tinte cupi permettendo alla storia di svolgersi senza annoiare, rendendola imprevedibile, lasciandoci esclamare un piccolo "wow" mentre leggi i titoli di coda grazie al finale un tantino scontato ma abbastanza sofferto.
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