Regia di Toshiki Hirano vedi scheda film
Kenshiro, certo. Ma anche Actarus, Hiroshi e soprattutto Harlock. Perché gli eroi giapponesi, con la sola eccezione di Haran Banjo, sono così tristi? Perché le loro avventure si svolgono sempre “post” qualcosa: l’estinzione di un mondo, la fine dell’umanità. E perché sono proiezioni del solo popolo che l’olocausto nucleare l’abbia conosciuto davvero. Nel solco di questa riflessione la saga di Ken il guerriero, ora al cinema con una pentalogia per festeggiare i 25 anni del fumetto e del cartoon, è esemplare. Dopo la guerra atomica la Terra (che tremò...) è diventata luogo di conquista. Solo chi è più forte e cattivo, nella fattispecie Raoul, può sperare di portare «pace armata» tra i popoli. Ma suo fratello Ken, discepolo prediletto della scuola marziale di Hokuto, ha altri progetti, che comprendono il recupero di un amore perduto, quello di Julia, nel frattempo “promossa” generale. Terzo capitolo (uno, però, in Italia è uscito in dvd) della serie per il grande schermo, lavoro di sintesi notevole per farci stare dentro una storia diversamente articolata nel suo formato televisivo, con un eccesso di verbosità per spiegare tutto a tutti. Resta, comunque, un immaginario possente e un eroe, Ken, come ce ne sono pochi nella cultura popolare.
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