Regia di Toshiki Hirano vedi scheda film
Toshiki Hirano riescie ad essere convicente.
Non era facile, ma l'ora e mezza (quasi uno standard per i vecchi film anime degli anni '80) riescie a creare empatia ed una vera e propria epica, come l'anime del 1986, nè più nè meno.
Ed è già un gran risultato.
Ottima, a differenza del primo film un pò più scialbo. Però WE will Shock, o Purple Eyes, o ancora Dry yours tears o Heart of madness erano DAVVERO un'altra cosa.
Mi permetto una piccola annotazione sulla recensione ufficiale di FIlm Tv: Haran Banjo del Daitarn 3 di Yoshiyuki TOmino fa parte a pieno diritto di quella corrente di "robot edipici", problematici ed a loro modo sofferenti, come la serie di Gundam prima di esso, o quella di Zambot 3, tutte dello stesso regista. Quindi, non direi proprio che Haran Banjo contro i meganoidi costruiti da suo padre Haran Sozo sia un allegrone e un campione di spensieratezza, anche se ad una superficiale visione può apparirlo.
Ricorda molto quella di Chang Cheh, e di molti wukiaplan dell'età dell'oro, come già scrive acutamente Giorgio Mazzola, e coma ha ricordato su 'Falso Movimento' Davide Tarò per il primo lungometraggio (meno riuscito) dell'opus La leggenda del vero salvatore. Ed in fondo, non è una novità, l'anime stesso di questa tipologia di regia ne faceva già uso.
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