Regia di Gaspar Noé vedi scheda film
La storia si svolge a Tokyo e ha come protagonista Oscar, uno tossico-spacciatore che viene ucciso a seguito di una retata.
Il film si sviluppa da questo incipit mostrando una sorta di “visione ultraterrena” da parte di Oscar degli avvenimenti che accadono dopo la sua morte, intermediati da un flashback della sua vita, in una sorta di trip allucinogeno.
Il film è girato seguendo sostanzialmente due scelte registiche: una con riprese in soggettiva(quella di Oscar),mentre per i flashback, Oscar è sempre inquadrato di spalle(appunto perchè è lo stesso Oscar che sta "osservando" gli eventi della sua vita passata)
Per poter avere una maggior immedesimazione, la soggettiva è resa il più possibile realistica, simulando lo sbattere delle palpebre quando Oscar è in vita, in quanto il film, oltre a voler raccontare una storia, ha l’intenzione di trasmettere allo spettatore gli effetti allucinogeni della droga.
Per quanto tecnicamente ben fatto,a mio parere, le scene psichedeliche e lo sviluppo della trama sono sbilanciate e nella seconda parte la serie di panoramiche(neccesarie e apprezzabili a livello visivo) nel passare da una situazione all’altra spezzano troppo il ritmo del film
Definito dallo stesso regista un ”melodramma psichedelico”, Enter the void è audace e spudarato, un’esperienza visiva di grande impatto, ma a mio parere ricca di difetti nello sviluppo della trama, difetti che sminuiscono il prodotto finale.
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