Oscar ha vent'anni. Sua sorella Linda 18. Sono arrivati da poco a Tokyo. Lui spaccia, lei si spoglia nei night. Una sera Oscar sta concludendo un affare, ma la polizia è in agguato e nella sparatoria che ne segue lui viene colpito a morte. E mentre agonizza il suo spirito comincia a vagare, rivisitando il passato, errando di qua e di là, incapace di staccarsi dalle visioni e dai frammenti di realtà e impossibilitato a rientrare nel mondo.
Note
Il cinema di Noé coniuga linguaggi inconciliabili, ha il respiro provocatorio dell’arte contemporanea, è esperienza immersiva che affoga lo spettatore nei propri elementari luoghi oscuri, in rimossi in fondo familiari, stordendo i sensi, prendendosi gioco di forme precostituite di cinema e morale, perturbando. E, dunque, invitando a ripensarsi.
Le pesantezze nella fase centrale non inficiano affatto la portata di una delle poche autentiche pietre miliari del cinema odierno. Gli azzardi linguistici di G. Noé, l'irrefrenabile genialità tecnica, l’implacabile indole provocatoria, la parossistica violenza poetica (carnale o lisergica che sia) giungono qui a una sintesi sublime quanto audace.
[...] La messinscena di un percorso di vita attraverso gli occhi della morte. Il degrado di una metropoli, di una società. Un susseguirsi di ostacoli, prove da superare o interiorizzare, situazioni scomode, drammatiche e tragiche. Noé firma un lavoro costruito con minuziosità, audacia e follia.
Nota 1 - I titoli di testa possono indurre epilessia; Nota 2 - Il 50% dei dialoghi della versione italiana non esistono nella v. originale; Nota 3 - Resistete almeno fino a quando si ride: la ripresa di un'eiaculazione dall'interno di un canale vaginale; Nota 4 - E passatela, quella canna!
Dopo la morte, prima del risveglio. "Nei libri si leggono storie di persone che, in fin di vita, hanno allucinazioni legate al rilascio di DMT nel cervello. Questa molecola è la sostanza da cui si originano i sogni, e sembra che durante un incidente o al momento della morte possa verificarsi una massiccia emissione di DMT. Mi piaceva l'idea di fare un film su un personaggio che, per… leggi tutto
Prendere o lasciare. Pochi altri film rientrano senza alcuna esitazione in questa scivolosa categoria come "Enter the void". 140 minuti di soggettiva di un personaggio, Oscar: i suoi ultimi 30 minuti di vita, in tempo reale, e poi la sua esperienza post-mortem. E quando parlo di "soggettiva", la intendo in senso assoluto. Ogni tanto, l'inquadratura diventa nera per una frazione di secondo: sono… leggi tutto
A metà degli anni 70 la pubblicità di Vecchia Romagna Etichetta Nera imperversava sugli schermi della televisione. La colonna sonora dello spot era Romance n. 2 opera 50 di Ludwig Van Beethoven eseguita da James Last. Per noi bambini Beethoven era una pubblicità e ricordo ancora mio fratello entrare nel negozio di dischi vicino casa e chiedere "che ce l'ha il 45 giri di Vecchia Romagna?".… leggi tutto
Il film si apre con dei titoli di testa magnifici, confusionari, frettolosi e stereoscopici, che rendono lo spettatore quasi epilettico e lo catapultano attraverso la parola "Enter" (entrare) in una vicenda che definire insolita sarebbe un eufemismo: infatti troviamo il giovane Oscar, spacciatore che riempe le sue giornate "vuote" (void) con trip psichedelici e, tra le altre, con…
La più grande paura di ogni cinefilo che si rispetti è quella di non riuscire a visionare tutti i film della storia del cinema prima di morire. Paura che è forzatamente destinata a concretizzarsi.…
Il cinema di Noé è fuori tempo, fuori tema e, in questo film, fuori anche come utilizzo della macchina da presa. Inusuale diciamo. Tecnica egregia ma mano pesante, voluta ovviamente, nell'imporre costantemente nel pensiero dello spettatore una presenza dietro l'obbiettivo. La trama non sto a descriverla, a quello ci pensa wikipedia. Ciò che mi preme analizzare è…
Il cuore della dodicesima è la trinità viva e attiva Lynch - Malick - Mann. Tre diverse coordinate degli Stati Uniti odierni più sconfinati. Qualche parola d'accompagnamento è necessaria…
Nel cinema la messa in scena e la scenografia sono molto importanti, specie quando si tratta di fantascienza, fantasy o noir. In questi casi l'ambientazione è fondamentale per la riuscita del film e finisce…
"Perchè?" "Perchè avrei paura di cadere nel vuoto" risponde mia sorella sul perchè lei, su quell'aereo, a vedere quanto è bella Tokyo da lassù non ci salirebbe mai. Nel vuoto devo però entrarci io giusto tra 5 minuti, e quel vuoto, The Void, è il nome di uno squallido locale dove troverò la morte. Sparato alla schiena attraverso la porta…
Sappiamo tutti che quella psichedelica è una cultura che ha avuto la sua espansione ed evoluzione durante gli anni '60 e '70 grazie al movimento giovanile ed ha largamente influenzato il mondo artistico, in…
La storia si svolge a Tokyo e ha come protagonista Oscar, uno tossico-spacciatore che viene ucciso a seguito di una retata.
Il film si sviluppa da questo incipit mostrando una sorta di “visione ultraterrena” da parte di Oscar degli avvenimenti che accadono dopo la sua morte, intermediati da un flashback della sua vita, in una sorta di trip allucinogeno.
Il film…
Io sono uno di quelli che va al cinema per vedere LO SPETTACOLO DELLA REALTA'.
Nel cinema ritengo che siano indicate tutte le variabili, quasi ci fossero tutte le frequenze che rappresentano uno spettro…
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Commenti (4) vedi tutti
Le pesantezze nella fase centrale non inficiano affatto la portata di una delle poche autentiche pietre miliari del cinema odierno. Gli azzardi linguistici di G. Noé, l'irrefrenabile genialità tecnica, l’implacabile indole provocatoria, la parossistica violenza poetica (carnale o lisergica che sia) giungono qui a una sintesi sublime quanto audace.
commento di Inside man[...] La messinscena di un percorso di vita attraverso gli occhi della morte. Il degrado di una metropoli, di una società. Un susseguirsi di ostacoli, prove da superare o interiorizzare, situazioni scomode, drammatiche e tragiche. Noé firma un lavoro costruito con minuziosità, audacia e follia.
leggi la recensione completa di Genga009Un magnifico "melodramma psichedelico", come lo ha definito il regista
leggi la recensione completa di lino99Nota 1 - I titoli di testa possono indurre epilessia; Nota 2 - Il 50% dei dialoghi della versione italiana non esistono nella v. originale; Nota 3 - Resistete almeno fino a quando si ride: la ripresa di un'eiaculazione dall'interno di un canale vaginale; Nota 4 - E passatela, quella canna!
commento di Utente rimosso (SillyWalter)