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Viaggio d'estate

Regia di Richard Loncraine vedi scheda film

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La recensione su Viaggio d'estate

di supadany
6 stelle

Commedia familiare “on the road” ambientata negli States dei primi anni cinquanta, diretta con discreto garbo da Richard Loncraine, regista poliedrico che riesce piuttosto agevolmente spesso e volentieri, ma alla fine pare mancargli quasi sempre qualcosa per fare il definitivo salto di qualità.

Così in questo caso si sorride, in alcuni casi si soffre, insieme ai personaggi, tutto scorre, ma poco si ferma e rimane a memoria (c’è però una scenetta molto simpatica in auto di un venditore di amianto che esalta il suo prodotto).

Anne Devereaux (Renèe Zellweger) scopre che il marito Dan (Kevin Bacon), popolare direttore d’orchestra, la tradisce ed allora parte all’avventura per le strade americane con i figli adolescenti George (Logan Lerman) e Robbie al seguito.

Cerca insistentemente una nuova vita, un nuovo marito per sistemarsi, in alcuni casi ci arriva anche vicinissima (addirittura un matrimonio lo festeggia), in altri finisce precocemente nei guai (in prigione per adescamento), mentre i figli vengono sballottati da una città all’altra.

Sarà proprio George a farle capire di essere troppo concentrata su se stessa e che in fin dei conti una sistemazione affettiva ce l’ha già.

 

 

Commedia che ricrea in maniera semplice, ma anche efficace, l’atmosfera dei primi anni cinquanta (fotografia molto calda e luminosa con scenografie abbastanza curate) e che si snoda a tutta velocità lungo le brevi storie d’amore della volenterosa (verso se stessa) Anne e del pensieroso George che tanto vorrebbe trovare un po’ di sana normalità.

Ed è proprio su queste due parallele che principalmente si sorregge il film, l’ostinazione di Anne (che genera reazioni tra le più disparate) e il desiderio di George (ben espresso da Logan Lerman, sia con l’espressività che con gli atteggiamenti) di aver qualcuno che gli vuole bene per davvero (molto tenera anche l’amicizia con la ragazzina nella prima fase) e che si prenda cura di lui.

Per il resto l’azione prevede alti e bassi umorali, alcune battute frizzanti, una costante altalena di eventi, a dir la verità molto spesso raccontati in modo spiccio, ed un cast che si muove in scioltezza e con convinzione nei ruoli cardine.

Insomma c’è un gran ritmo, però ogni tanto rallentare un attimo avrebbe portato sinceri benefici, invece così il tutto è tremendamente scorrevole, ma si cristallizza solo in piccola parte nella mente e nel cuore.

Prodotto dunque di facile assimilazione, ma anche senza grandi obiettivi reali,  che offre un intrattenimento di tutto rispetto, qualche fugace riflessione e soprattutto un centinaio di minuti che volano via.

Quasi discreto. 

 

Richard Loncraine

Un pò troppo precipitoso in più circostanze, ma è anche fluido e attento al contesto.

Renée Zellweger

Si cala con talento nel ruolo che richiama un pò i tempi passati della storia in se, ma anche del cinema hollywoodiano di quel periodo.

Ammiccante, forse un pò eccessiva, ma ci mette tutta se stessa e sa recitare.

Kevin Bacon

Ruolo che forse avrebbe giovato di un attore più classico.

Eric McCormack

Particina molto risicata.

Nick Stahl

Bravino, ben calato nel contesto della provincia americana, purtroppo anche il suo spazio è alquanto ristretto, ma si fa comunque notare.

Chris Noth

Piccola parte, antipaticissima per la cronaca, ma in un paio di scene si guadagna la pagnotta.

Logan Lerman

Prova da giovane attore importante.

Dimostra attitudine (che in altri film dove è stato protagonista non ha fatto intravedere così nitidamente) alla recitazione, sguardo intenso e tanta volontà di emergere.

Una bella parte lo aiuta, ma il più lo fa lui (e da una grossa mano al film). 

Robin Weigert

Sufficiente.

Rachel Specter

Suppellettile altezzoso, ma per pochissimi minuti.

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