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Land of the Blind

Regia di Robert Edwards vedi scheda film

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La recensione su Land of the Blind

di Maciknight
8 stelle

Land of the Blind è un film da antologia per l’impegno e la qualità degli argomenti trattati e per la superba interpretazione dei due protagonisti, due giganti della recitazione, Ralph Fiennes e Donald Sutherland. Il tema conduttore è la gestione del potere politico, l’attrazione ed il condizionamento che esercita, i sentimenti che suscita, i conflitti e la spregiudicatezza che genera, i danni, le ripercussioni e le degenerazioni che provoca, e quanto pochi singoli individui possano opporvisi a costo di indicibili sofferenze e sacrifici esistenziali sino a divenire a volte simboli di resistenza, alternativa, rinnovamento e speranza. Il film è tutto incentrato sul dialogo profondo, immagini e simbolismi, scenografie scarne ma significative, più da teatro che da cinema. Le poche sequenze esplicative di conflitti, scontri di piazza, ecc., sono perlopiù spezzoni estrapolati da documentari e videogiornali, pochissime altre sequenze esterne sono montate ad hoc ma di brevissima durata, indicative della dura repressione applicata da chi governa, nei confronti di coloro che si oppongono. Micidiali alcuni episodi e tratteggi psicologico antropologici di personaggi asserviti al potere, come i due consulenti personali del dittatore Massimiliano II, uno dei quali ancora dotato di tracce residuali di scrupoli ed intelligenza critica farà una brutta fine, mentre l’altro totalmente insulso, ruffiano e camaleontico prospererà con qualsiasi potere che si imporrà con la forza delle armi o delle idee (manipolate e mistificate, sempre e comunque), come fosse indispensabile circondarsi di simili individui per chiunque salga al potere. E’ un film impegnato ma anche impegnativo per lo spettatore, il suo scopo è far riflettere e non intrattenere, suscitare inquietudini ed indurre a pensare e non subire supinamente e giudicare superficialmente ricorrendo alla solita dicotomia tra buoni e cattivi, egoisti altruisti, ecc., perché entrambe le istanze sono contenute in ogni individuo e si manifestano alternativamente secondo il contesto, a volte prevalendo l’una a volte l’altra. Un film che se non perviene all’eccellenza è solo per il basso budget di cui probabilmente disponeva, girato quasi interamente in due sole ambientazioni, un palazzo patrizio per le scene della famiglia dittatoriale (anche la moglie del dittatore è un tipino cinico e pericoloso) ed un edificio degradato per le scene della prigionia degli oppositori. La spesa più grossa devono averla patita per il cachet dei due attori principali, Voto finale 7,5

 

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