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Il curioso caso di Benjamin Button

Regia di David Fincher vedi scheda film

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La recensione su Il curioso caso di Benjamin Button

di giurista81
6 stelle

David Fincher (Fight Club, The Game, Panic Room, Seven, Zodiac) abbandona il suo genere d'elezione, il thriller, per plasmare i contorni di una storia sentimentale azionata da uno spunto fantastico che ne condiziona l'origine e l'epilogo. Il Curioso Caso di Benjamin Button è la biografia di un personaggio che vive la sua vita al contrario. Benjamin (un bravo Brad Pitt, che passa dai suoi tradizionali personaggi pomposi a uno timido e sottotono) nasce vecchio e muore infante, esaudendo quel famoso desiderio secondo il quale sarebbe meglio nascere anziani e poi ringiovanire (i dolori fisici andrebbero in miglioramento, lasciando la parte migliore della vita al suo termine). Spunto geniale a livello cinematrografico, ma già visto in narrativa (ricordo alcuni racconti sci-fi pubblicati su Playboy), su cui si innestano le (plurime) vicende amorose del protagonista e della donna della sua vita (cui da corpo una fascinosa Cate Blanchett). A parte il gap iniziale, Benjamin vive una vita piuttosto ordinaria pur se condizionata dal suo "difetto" evolutivo. Fincher abbandona l'azione, c'è solo qualche momento action (un combattimento navale ambientato nella seconda guerra mondiale sul versante asiatico), dando spazio a episodi di morte e incomprensioni. Pur essendo un film fantastico, Il Caso di Benjamin Button tratta aspetti del comune vivere, puntando molto sulle interpretazioni degli attori e sui momenti strappa lacrime. Non si contano i personaggi secondari che rappresentano i tanti personaggi che incrociano le loro vite con quelle dei due protagonisti e che poi escono di scena. Fincher conduce il tutto attraverso l'artificio delle pagine di un diario letto dalla figlia di una donna allettata in un ospedale, prossima a morire, che ascolta commossa la lettura. Scopriremo solo strada facendo chi siano le due donne. Quanto letto, infatti, proietta lo spettatore nel passato, in un viaggio a ritroso reso possibile dai flashback, in cui vediamo messe in scena le descrizioni narrate partendo dalla nascita di Benjamin fino alla sua morte. Qualcosa non torna nella scena della morte di Benjamin, di pochi anni più anziano della protagonista. Lo vediamo infatti morire, ormai infante, tra le braccia della donna della sua vita che dovrebbe ormai essere vecchia (i due hanno infatti evoluzioni fisiche agli antipodi), quando invece dimostra l'età effettiva della Blanchett. Bello il trucco su Brad Pitt invecchiato e poi ringiovanito (bel lavoro anche degli effettisti). Convince meno, invece, il lavoro sulla Blanchett.

A mio avviso, è un film carino e nulla più, ma i riscontri della critica sembrebbero giocarmi contro. Candidato a 13 premi oscar ne ha vinti tre (confermati anche ai BATFA) per le scenografie, il trucco e gli effetti speciali. Vittoria anche al Saturn Award come "miglior film fantasy". Curioso, ma poco adatto, a mio modo di vedere, per un regista come Fincher. Da notare anche la lunghezza che, forse, avrebbe beneficiato di qualche taglio. Imperdibile per i romanticoni e il pubblico femminile. Si versa qualche lacrimuccia.

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