Regia di Claudio Fragasso vedi scheda film
Riscoprire Fragasso è un po' come raschiare il fondo del barile. D'altra parte, delle volte, è anche vero che gli opposti si toccano, o quantomeno si sfiorano. Può in questo modo accadere che certe incredibili, sconclusionate pellicole di Bruno Mattei e del suo pupillo Claudio Fragasso risultino più surreali di certi capolavori di Bunuel. La Casa 5 soddisfa questi presupposti solo parzialmente, ma è anche l'unico film del primo Fragasso ad essere inserito in database. Siamo quindi parecchi gradini sotto (o sopra, secondo i punti di vista) rispetto agli esilaranti Zombi 4: After Death e Troll 2 (abbiamo a che fare con uno "specialista" in sequel apocrifi...), film fuori di cervello in cui la logica spazio-temporale (e va da sé quella cinematografica) veniva infranta senza pietà, anche se involontariamente (da ritrovare anche gli altrettanto divertenti L'Altro Inferno, Virus - L'Inferno dei Morti Viventi, Rats - Notti di Terrore, La Tomba di Mattei). Come dicevo La Casa 5 è solo parzialmente surreale, soprattutto nella seconda metà, così delirante e sfilacciata da risultare insostenibile: vedere questa famigliola che, davanti agli eventi paranormali che avvengono nella nuova abitazione, dovrebbe semplicemente prendere la porta ed andarsene e che invece, per motivi di stupidità indicibile, rimane a farsi massacrare, ha qualcosa in comune con gli atti mancati del cinema bunueliano. La stupidità è la protagonista del cinema di Mattei e del primo Fragasso, sempre alle prese con l'illogico e l'irrazionale. Questi "Bunuel involontari" andrebbero riscoperti (non mi azzardo a dire rivalutati), anche solo per le matte risate che i loro film possono assicurare ad una compagnia di cinefili che sappiano apprezzare un brutto film. L'Imprevedibilità è la marca principale assieme alla stupidità. Guardate Troll 2, scommetto che nemmeno l'esperto più navigato riuscirà a prevedere le soluzioni che, illogicamente, portano la narrazione verso esiti di comicità totale. Per masochisti dotati di molta ironia...
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