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Cane che abbaia non morde

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Cane che abbaia non morde

di AndreaVenuti
8 stelle

Barking dogs never bite è un film sud-coreano del 2000, scritto e diretto da Bong Joon-ho al suo lungometraggio.

 

Sinossi: Jun-ju (Sung Jae-lee) è il classico frustato e sconfitto colletto bianco che prova ad emergere in una società corrotta e capitalista come quella sud-coreana anni 2000. Un giorno raggiunto il grado zero di sopportazione decide di sfogarsi sui cani del suo quartiere facedoli sparire; di contro, la giovane stralunata ma di buon cuore Hyeon Nam (Doona Bae) prova ad indagare con pessimi risultati....

Locandina Internazionale

Barking dogs never bite (2000): Locandina Internazionale

Bong Joon-ho dopo aver diretto una serie di corti, tra cui l'importante Incoherence del 1994 (il suo lascia passare per le porte del grande schermo), nel 2000 realizza il suo primo lungometraggio: Barking dogs never bite è una black-comedy molto ricca a livello di tematiche; il giovane Bong parte subito in quinta mettendo alla berlina svariati aspetti della società contemporanea, ma andiamo con ordine.

Per prima cosa Jun-ju prova in tutti i modi ad ottenere la cattedra universitaria; in un sistema meritocratico sarebbe sua, tuttavia non ha i soldi per pagare la non esigua tangente al rettore, Bong dunque  critica aspramente il sistema scolastico locale (siamo sicuri che nel nostro paese sia diverso?).

 

La spinta critica non si esaurisce certo qui, il giovane Bong punzecchia pure i dipendenti pubblici; Hyeon-nam è una burocrata di bassa leva, certo è una gran brava ragazza ma fa tutto tranne che svolgere il suo lavoro preferendo chiaccherare al telefono con l'amica.

Sempre attraverso lo stesso personaggio (la fenomenale Doona Bae, al suo secondo film), il regista analizza un'altra piaga della società coreana ,e non solo, ossia la spasmodica ricerca di notorietà e apprezzamento (a tal proposito il regista ci regale 2/3 sequenze oniriche e surreali estremanete belle e simpatiche).

 

Continuando sul versante delle tematiche, il regista ci presenta altri gravi problemi: la moglie del protagonista ad esempio viene licenziata poichè incinta oppure la non assistenza dello Stato verso i suoi abitanti più poveri (barbone che vive nel sotteraneo di un palazzo, oppure netturbino costretto a mangiare carcasse di cani per non fare la fame) o ancora la negligenza delle forze dell'ordine, costante molto presente nel cinema coreano contemporaneo.

 

A livello registico si nota la volontà di Bong di mescolare diversi, forse troppi, stili/influenze. L'inizio è molto notevole, girato come se ci trovassimo di fronte ad un thriller urbano ma si evolve in qualcosa di estremamente folle e grottesco (prevale la macchina a mano).

Molto interessanti e simboleche le diverse inquadrature a piombo che comunicano lo stato psicologico dei perosnaggi, in alcuni tratti invece lo stile risulta ancora un po' grezzo ma il talento tecnico-visivo si vede eccome.

 

Esordio estremamente notevole ed interessante (non compreso dal pubblico locale che si trovò spiazzato pensando di andare in sala per una classica commedia).

 

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