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Family Game. Se una vita non basta

Regia di Alfredo Arciero vedi scheda film

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La recensione su Family Game. Se una vita non basta

di mm40
3 stelle

La vita di un chirurgo di successo, apparentemente felice come la sua famiglia (moglie e due figli adolescenti), viene sconvolta dall'arrivo del fratello dell'uomo, ex tossicodipendente. Tutto ciò che il dottore pensava di sapere sui suoi parenti stretti si rivela fasullo.

 

Il crollo delle certezze allo spostarsi di un minuscolo elemento di base, come un castello di carte che collassa su sè stesso: la famiglia 'borghese' (per ciò che questo aggettivo può voler dire nel 2007 italiano: benestante, in sostanza) viene analizzata in questa pellicola dall'interno, per mostrarne la profonda diversità dall'apparenza di facciata, cioè esterna. Ma la sceneggiatura del regista e di Marina Polla De Luca non offre punti di vista particolarmente originali, nè tematiche o spunti di riflessione che lascino il segno; Family Game. Se una vita non basta è in larga parte qualcosa di già visto o di prevedibile senza troppa fatica, anche se la confezione dell'opera rimane degna di apprezzamento. Stefano Dionisi, Sandra Ceccarelli e Fabio Troiano, che occupano i ruoli centrali del cast, sono interpreti affidabili e in ruoli minori li troviamo affiancati, fra gli altri, da Ugo Pagliai ed Eros Pagni; a nove anni di distanza dall'esordio sul grande schermo con Dio c'è (Il film anche), Alfredo Arciero sembra essersi fermato poco oltre alla sua opera prima. Perchè le buone idee non mancherebbero neppure qui, ma sembrano trattate con sufficienza (il muro dell'incomunicabilità all'interno delle mura domestiche: l'invisibile che turba la realtà visibile); inoltre la scarsa vena nello scegliere i titoli, affibbiando loro dei sottotitoli ancora più insulsi, viene perfettamente confermata. Nei crediti di produzione c'è anche la Rai. Arciero impiegherà altri tre anni per tornare dietro la macchina da presa (con il corto/episodio horror Finchè morte non vi separi, 2010) e proseguirà con maggiore assiduità la sua carriera come sceneggiatore. 3,5/10.

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