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La famiglia Savage

Regia di Tamara Jenkins vedi scheda film

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La recensione su La famiglia Savage

di supadany
8 stelle

VOTO : 6/7.

Pellicola americana indipendente che affronta davvero tanti temi scomodi (dalla vecchiaia, alla morte, alle relazioni sentimentali, la depressione, la malattia e via discorrendo) con un tono asciutto, disincantato e convincente anche grazie a due interpreti doc.

Wendy e John sono sorella e fratello distanti tra loro come dal padre anziano; entrambi vivono un’esistenza interlocutoria fatta di solitudine e soprattutto di difficoltà nel prendere le scelte forti che tutti sono chiamati a fare (lei ha una relazione occasionale con un uomo molto più maturo e sposato, lui perde la compagna polacca che dovrebbe sposare per permetterle di rimanere negli States).

Quando il padre comincerà a dare segni di squilibrio mentale dovranno trovargli una nuova collocazione e questa sarà l’occasione per ritrovarsi e magari dare finalmente una svolta alla propria esistenza.

Sicuramente questo è un film che non affronta temi facili, molto spesso il panorama, soprattutto interiore ma anche esteriore, è pervaso da un senso di inadeguatezza ed incompiutezza (nel lavoro, nei sentimenti e nei legami anche più semplici).

La scrittura si mantiene equilibrata e la storia è raccontata con un tocco riuscito per quanto non tutte le scene siano fondamentali per la buona riuscita finale.

Però, pur non mancando imperfezioni, è anche un film “pieno”, che sceglie la convincente strada di non tracimare, con un percorso ad ostacoli che porterà ad un finale che lascia buoni propositi per il futuro, probabilmente necessario, ma anche un po’ troppo ostentato.

Se la storia si rivela interessante è poi anche grazie alla coppia di interpreti, assoluti protagonisti di tutte le scene e che riescono a regalare ai loro personaggi diverse e ricche sfumature.

Nel complesso una pellicola originale per essere drammatica e quindi consigliata almeno a chi è predisposto a vedere con occhi diversi le paure rappresentate (che sono poi un po’ di tutti).

Su Tamara Jenkins

VOTO : 6/7.
Racconta una storia scomoda con tanti aspetti che tanto cinema fatica ad affrontare.
Oltre a ciò riesce ad utilizzare un tono asciutto ma non evanescente, tranne nel finale dove calca un pò la mano sul cambio di rotta.

Su Laura Linney

VOTO : 7.
Molto brava in un ruolo che richiedeva abnegazione ed un profondo coinvolgimento per rendere efficaci sentimenti e stati d'animo.

Su Philip Seymour Hoffman

VOTO : 6/7.
Sempre una certezza, anche qui dove solo sporadicamente tracima (ma quando lo fa, lo fa bene), confermandosi eclettico, ma soprattutto molto capace.

Su Philip Bosco

VOTO : 6++.
Quasi discreto.

Su Peter Friedman

VOTO : 6,5.
Piuttosto convincente.

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