Regia di Adrienne Shelly vedi scheda film
aAdrienne Shelly, regista-sceneggiatrice-interprete, è stata ritrovata morta nel suo appartamento a Manhattan il 1° novembre 2006: dapprincipio si pensò a un suicidio; in seguito un muratore diciannovenne senza permesso di soggiorno confessò di averla uccisa. Waitress è andato così al Sundance senza di lei. Non sta bene sparlare dei defunti, ma sui loro film non può calare la retorica del silenzio e della distanza ossequiosi. Waitress è una sòla impresentabile su una cameriera specialista nel fare torte dolci e salate (la Russell), con paturnie da menopausa e da femminista rugginosa, che resta incinta del marito possessivo ed egoista, prende una cotta per il medico scemo e stringe amicizia con un vecchio brontolone rincoglionito ma generoso (il campionario degli uomini è da manuale del lesbismo battagliero: completano il quadro il capo della tavola calda, lercio e volgare, e lo spasimante di una collega, nerd e psicotico). Lei non vuole partorire, e la maternità le mette addosso un'inquietudine spinosa: ma la vista del pargolo la condurrà alla ragione comune ed egemone, dandole anche nuova forza per mandare finalmente alla malora gli uomini. La vita è bella, insomma. Complimenti. Scommettiamo che molte recensioni utilizzeranno termini come "profumato", "appetitoso", "saporito", "dolce"?
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