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La giusta distanza

Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La giusta distanza

di zombi
8 stelle

mazzacurati ci riporta tra le nebbie della bassa veneta. qui tramite una trama da thriller sociale ci immergiamo nella quiete vita di un paesino dove non succede niente. il posto ideale per una ragazza che esce da una relazione disastrosa e che cerca pace e tranquillità, per qualche mese giusto per abbandonare l'italia e volare in brasile. nel paese il meccanico è marocchino che pare ben integrato e ben voluto. il ragazzo single fuggito dal suo paese da un matrimonio combinato ha in zona un fratello sposato e con prole. ha un locale suo e ogni tanto qualche locale fa valere la sua prepotenza per... una birra. tutti sanno tutto di tutti. le puttane ci sono anche lì, comprese le discoteche e i localini di lap dove magari si sniffa in abbondanza. insomma parrebbe una tranquillissima routine di provincia. il protagonista è un ragazzino che passa il suo tempo al computer a scrivere articoli per il quotidiano locale. viene notato da bentivoglio giornalista di fama in zona che decide di fargli fare articoli per la provincia ma senza firmarli. il giornalista di fama gli insegna anche una regola di lavoro che dovrebbe anche essere di vita e cioè di osservare la giusta distanza quando si scrive un articolo, tra chi lo scrive e l'oggetto su cui si scrive per non rimanerne invischiato emotivamente. tra il serial killer dei cani e un laboratorio clandestino di cinesi incatenati la notizia che fa più scalpore è però il tonno pescato da battiston con la sua barchetta da pesca d'altura.questo naturalmete fino a quando la maestrina giunta in paese per prendere il posto della maestra andata fuori di testa, non viene uccisa in casa propria e ritrovata a testa in giù nelle acque gelide del fiume. ne viene incolpato il marocchino perchè questi si frequentavano ma erano stati visti anche litigare. incarcerato, giunge a togliersi la vita. la giusta distanza tra noi e i fatti che ci circondano ci insegna che è cosa assai diffcile da mantenere. non può esistere a quanto pare per certi individui il saper vivere quietamente gli uni tra gli altri. vuoi perchè quello col turbante ti riporta alla mente un muso scuro di al quaeida e se anche non ha il turbante son tutti uguali. sarà la nebbia che non può farti mantenere la giusta distanza perchè per vedere devi avvicinarti, ma il buon convivere sembra un buon uso caduto in disgrazia. mazzacurati non insiste nemmeno più di tanto sulla differenza etnica dell'indiziato e dell'invidiato, ci pensa al suo posto la figura dell'avvocato difensore che in due battute due ci dice che le cose si possono fare a modo suo ed uscire dal carcere in breve(come gli albanesi, quelli ti ascoltano)e quindi fare strike con l'automobile da ubriaco e ucciderne sei o sette e ferirne altrettanti e non fare un anno di galera. è un buon film cha sa dipingere interi scenari di vita con due pose come con battiston e la sua tabaccheria o l'autista di autobus e il suo addio al celibato. se poi hai la possibilità di avere degli attori del calibro di battiston e bentivoglio direi che il gioco è ancor più facilitato. grande, grande, grande battiston.

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