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Hollywood Party

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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La recensione su Hollywood Party

di trebby
4 stelle

Vorrei tanto dare un giudizio positivo a questo film che la notte di capodanno di qualche anno fa mi ha fatto ridere a crepapelle circondato da cari amici; tuttavia guardando questa meravigliosa performance di Peter Sellers mi vengono in mente alcune considerazioni che mi provocano una rabbia feroce ed incontenibile. Questo è un tipico film degli anni 60, un film ridondante, caotico, coloratissimo, frenetico, rumoroso e delirante. Un film dove gli attori sembrano ubriachi e drogati di anfetamine. In definitiva un enorme circo, un enorme pagliacciata.  Le pellicole degli anni '60 rappresentano l'euforia, l'allegria, le illusioni, i vaneggiamenti ed il distacco dalla realtà che l'umanità appunto ha vissuto tra il 1960 ed il 1970. Per uno strano fenomeno che sociologi, antopologi, storici e psicologi non sanno e forse non vogliono spiegare; l'umanità dal 1900 ad oggi alterna decadi di gioia, euforia, isteria che sconfina nel vaneggiamento di un pazzo che ha perso ogni contatto con la realtà, a decadi di tristezza, rabbia, odio, paura, violenza di ogni tipo, chiusura mentale, orgoglio ed egoismo. Guardando questo film sembra di vedere l'umanità degli anni venti in preda ad un isterico delirio collettivo che spingeva a far ballare il charleston ovunque ed in qualsiasi momento! Quella stessa umanità che negli anni '10 si faceva squartare come un maiale al macello in trincea e negli anni '30 in preda alla crisi economica seminava l'odio causa della seconda guerra mondiale con gli anni 40 che sono l'ecezzione che conferma la regola. Questo film ricalca la medesima sensazione ebrezza che dava la trasmissione ''drive in'' emblema degli euforici anni '80. L'umanità degli anni '60 simile al saumellier ubriaco fradicio del film, l'umanità che dal 1900 si comporta come un depresso bipolare al mattino euforico alla sera triste ed agressivo. Un film caleidoscopico come tutti i film degli anni 60, un film che ricorda i deliri isterici di entusiasmo della gente che negli anni 60 andava ai concerti dei beatles o che negli anni 20 mollava tutto per ballare il charleston. Gli anni 60 che precedettero il bagno di sangue degli anni di piombo. Gli euforici anni 80 che precedettero tangetopoli, la guerra in Iraq, la guerra nei balcani, le stragi del '92-'93, il secessionismo della lega nord con Bossi che usava il tricolore per pulirsi le terga. Questo film non mi piace perchè è l'emblema di un'umanità ubriaca, vaneggiante, illusa e senza contatto con la realtà. Questo film fa rabbia perchè oggi stiamo vivendo anni da un lato carichi di odio e paura ma dall'altro forse carichi di solida concretezza e sano realismo come nei a me cari anni '90. Gli anni 60 con i film di Peter Sellers, come gli euforici anni 2000 dei reality show, con i concorrenti del grande fratello che una volta tornati a casa si rendono conto che è tutto finto. Non so voi ma a me che comunque sono un'ottimista, l'umanità sembra un malato di mente con attitudini artistiche

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