Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film
Certo che per il suo film d'esordio,Salvatore Samperi non badò a risparmiare niente allo spettatore:"Grazie,zia!" si apre con un elettroshock e si chiude con una "dolce morte".Al centro della pellicola il rapporto morboso tra il rampollo di ricca famiglia Alvise,viziatissimo e tarato nella mente,che rifiuta di camminare,e la sorella della madre,bellissima e legata al ragazzo da un affetto-dipendenza:la storia,intessuta su un rapporto sadomasochistico dapprima solo psicologico,successivamente segnato da botte e slanci erotici,ma senza mai arrivare all'amplesso,vira lentamente sul tragico,fino a un accordo di morte che chiude la vicenda.Samperi gira un film di voluta provocazione,immettendo connotazioni politiche e satireggiando la borghesia industriale con sarcasmo dentuto:interpretato con sciolta acredine da castel e con morbida e torbida sensualità da una splendida Lisa Gastoni,il film mostra a tratti un gusto provocatorio fine a se stesso che ne riduce la carica polemica.E' un pò datato,ma contiene raffinatezze di prim'ordine.
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