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Nella morsa delle Ss

Regia di Robert Siodmak vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nella morsa delle Ss

di axe
7 stelle

1944, una città della Germania. Il portavalori Ludwig Fuchs, stanco di vedere i suoi concittadini morire in una guerra che la sua nazione non può vincere, scrive ad Hermann Goering, suo vecchio compagno di scuola, chiedendogli di bloccare le ostilità. La busta che contiene la lettera è aperta nella segreteria del gerarca, il quale non viene immediatamente a conoscenza del messaggio. Fuchs finisce in carcere in quanto dissidente, e sarebbe certamente condannato a morte, se, per mano di un suo sottoposto, lo stesso Goering non avesse deciso di salvarlo, facendolo giudicare infermo di mente dai medici dell'istituto di pena e dunque non punibile per quanto affermato. La sua "attestazione di follia" lo aiuta durante la guerra, ma non dopo. Gli impediva, infatti, di riavere il suo impiego in ufficio postale. Fuchs, sostenuto da un determinato avvocato, inizia una lunga battaglia volta a dimostrare che l'attestazione è falsa, ma i testimoni dell'epoca si mostrano reticenti; nel frattempoo, gli anni passano. "Mein Schulfreund" ("Il Mio Compagno Di Scuola"), malamente tradotto in italiano in "Nella Morsa Delle SS", è una commedia, a tratti molto amara, diretta dal regista tedesco Robert Siodmak, il quale racconta la storia di un uomo comune coinvolto, suo malgrado, in eventi molto più grandi di lui. Il protagonista è un individuo mite ed onesto, estremamente scrupoloso nel suo lavoro, cui è affezionato, rispettoso delle leggi e naturalmente ben disposto verso il prossimo. Dunque, trova normale comunicare direttamente con un gerarca nazista, per tentar di convincerlo, facendo leva su un passato comune ed un vecchio rapporto di amicizia, a far cessare un conflitto di cui quotidianamente vede le conseguenze sulla popolazione tedesca; uomini che mai torneranno dai fronti di guerra, scarsità di risorse, devastazioni causate dai continui bombardamenti. Fuchs non è un ignavo; egli, in diversi dialoghi, ammette le responsabilità del popolo tedesco nell'ascesa del nazismo ed in tutti i mali dei quali l'ideologia di Hitler è stata causa. E' consapevole di vivere in uno stato di polizia; è al corrente di pratiche aberranti, come le sterilizzazioni, connesse alla quasi totale compressione dei diritti individuali. Dunque, ripone le sue speranze nel futuro; finita la guerra, scopre, tuttavia, che molte cose non sono andate come avrebbero dovuto. Le carceri, negli anni del regime piene di personaggi "sgraditi", non si sono riempite di altrettanti nazisti, molti dei quali hanno cambiato bandiera all'ultimo momento, rivelando un opportunismo molto più tenace dell'aderenza ideologica; la burocrazia continua ed essere uno strumento di oppressione. Nessuno, tra i testimoni che potrebbero "riabilitare" Fuchs, onde consentirgli di riavere il suo posto di lavoro, può, o è disposto, a parlare in tribunale. L'uomo, pertanto, deve ricorrere ad una soluzione estrema - suggeritagli dal suo avvocato, invecchiato con lui - che porta a riaprire il caso ed eseguire una nuova perizia psichiatrica che lo dichiara perfettamente sano di mente. Fuchs infine recupera il diritto all'impiego; ne prova grande soddisfazione, ma ciò non gli consente di tornare in quell'ufficio postale che ha così ben servito e protetto negli anni del nazismo, poichè per lui è giunto il momento di andare in pensione. Nel giovane portavalori che si presenta presso la sua porta per consegnare gli arretrati, rivede sè stesso; soddisfatto del proprio ruolo nella società, grazie alla dedizione al lavoro ed al rispetto delle regole. Fuchs sa che il nazismo trionfò in Germania anche grazie a tale connotato del popolo, il quale aveva ossequio per le istituzioni quali che fossero; ma si augura che non vi saranno altri dittatori ed altre guerre, per le generazioni future. Il protagonista, prototipo del piccolo borghese, educato, sempre ben vestito, è interpretato dall'attore tedesco Heinz Ruhmann. Il film è stato prodotto in Germania; pur essendo evidente la matrice antinazista del racconto, l'autore non risparmia le critiche alle istituzioni che vi si sostituirono, evidentemente non in grado di soddisfare pienamente le istanze di chi al nazismo si oppose o da esso fu danneggiato. Toni leggeri, pur in contrasto con la drammaticità di eventi ed argomenti, rendono piacevole la visione di una commedia agrodolce, ancor oggi in grado di intrattenere e far riflettere sul potere e le conseguenze cui il suo cattivo uso può portare, in relazione all'indole di un popolo.

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