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La segretaria privata di mio padre

Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film

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La recensione su La segretaria privata di mio padre

di undying
6 stelle

Curata produzione di Luciano Martino diretta con buona tecnica da Mariano Laurenti, un esperto della commedia sexy. Cast di attori interessanti che partecipano con divertito e professionale trasporto. Ci si diverte, con buon gusto e senza eccesso di volgarità.

 

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L'industriale Armando Ponziani (Renzo Montagnani), per l'assunzione di nuove segretarie e collaboratrici, è costretto a subire l'imposizione della rigida moglie Ersilia (Giuliana Calandra), che ovviamente lo obbliga a selezionare solo brutte donne. Benché in segreto abbia un'amante svedese (Anita Strindberg), Ponziani ci tiene a mettersi in mostra in pubblico e quindi desidera fortemente assumere una bella ragazza. Un incidente automobilistico impone a lui e alla consorte un forzato (con gesso) periodo di riabilitazione. Approffitando della situazione, ossia con la moglie immobilizzata a letto, Ponziani decide di assumere come segretaria personale Luisa (Maria Rosaria Omaggio), la graziosa fidanzata di un suo dipendente. La bellezza della ragazza però non passa inosservata, così il cameriere Giuseppe (Enzo Cannavale) e il figlio Franco ostacolano i suoi propositi di conquista.

 

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"I condottieri impugnavano il bastone del comando. La gente diceva: 'Guarda, quello lì è un condottiero.'

Adesso i presidenti d'assemblea si arrangiano agitando un campanello, ma un industriale che cosa fa? Si scrive in fronte 'SON RICCO'?

Oppure: 'Capitale 25 miliardi interamente emigrati' - oltretutto è anche pericoloso per le tasse.

L'unica cosa che distingue un imprenditore affermato dai comuni mortali... è la segretaria particolare. Ma una sventola di segretaria! Una di quelle che, quando te la porti dietro, fa dire alla gente: 'Oh, ma guarda quello. Che gli venga un accidenti!'" (Armando Ponziani)

 

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La segretaria privata di mio padre: fotobusta 

 

Produzione di Luciano Martino, diretta con mestiere dallo specialista della commedia sexy Mariano Laurenti. Il simpatico soggetto del prolifico Francesco Milizia e le ritmate musiche di Gianni Ferrio completano il reparto tecnico dietro le quinte, che è di tutto rispetto. Davanti alle telecamere sta invece un grande (come sempre) Renzo Montagnani, supportato nelle gag dal divertente Cannavale e da Alvaro Vitali (qui insolitamente doppiato). Mentre notevoli appaiono le presenze femminili, con protagonista principale una Maria Rosaria Omaggio d'una bellezza incantevole, inquadrata per qualche momento nello splendore di un nudo tanto educato quanto altamente erotico. In parti secondarie, l'indimenticabile Anita Strindberg e persino l'Amanda Righetti di Profondo rosso (Dario Argento, 1975), ovvero Giuliana Calandra. Ben fotografato e girato, La segretaria privata di mio padre garantisce la canonica ora e mezza di continuo divertimento, evocato da battute e siparietti talvolta esilaranti.

 

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La segretaria privata di mio padre: foto dal set

 

In lieve calo per una pochade che si perde in prevedibili intrighi dopo il secondo tempo, la pellicola resta comunque un ottimo esempio dell'inventiva e del talento delle nostre maestranze dell'epoca (operatori, attori, sceneggiatori, musicisti, produttori), in quegli anni (metà del 1970) in pieno fermento in ogni genere cinematografico. Questo in modo particolare - la commedia sexy - tra i più apprezzati dal pubblico allora come ora. I ripetuti passaggi televisivi di questi film, a distanza di oltre quarant'anni, ancora raccolgono audience a dispetto delle critiche - prevenute e spesso incomprensibili - mosse indistintamente ad ogni titolo del filone. Sembra quasi che quello stesso pubblico che, magari in piena estate e a notte fonda attende la messa in onda (con cadenza ciclica e senza fine) di uno dei tanti film con Edwige Fenech, Gloria Guida, Nadia Cassini o una delle altre tantissime graziose e simpatiche interpreti, si vergogni ad ammettere che in fondo in fondo, nella loro frizzante e riuscita semplicità, questi prodotti non sono affatto da disprezzare. Al contrario. Allora anche qui, nello sterminato sottobosco delle pellicole erotico-comiche, per onestà intellettuale va ammesso che tra un'insegnante, un'infermiera, una dottoressa, una poliziotta, una liceale, una segretaria o una soldatessa, tra un'opera e l'altra insomma, c'è differenza. E quando il film riesce a farsi seguire col sorriso per tutto il tempo, merita la promozione e non una sprezzante bocciatura, spesso confinata a tre righe dispregiative (ci riferiamo proprio a quelle dei dizionari più quotati) che spesso non significano assolutamente nulla.

 

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La segretaria privata di mio padre: fotobusta 

 

"Il processo di selezione dei talenti è così marcio che nel Belpaese molte persone, soprattutto donne e dotate della capacità di essere manager, sono confinate al ruolo di segretaria. Mentre i posti dirigenziali sono affidati a chi è ben introdotto, anche se spesso incapace. Per questo in Italia ci sono le migliori segretarie e i peggiori manager." (Beppe Severgnini)

 

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La segretaria privata di mio padre: (da sinistra) Alvaro Vitali, Maria Rosaria Omaggio e Stefano Patrizi

 

F.P. 14/06/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 92'20")

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