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Gian Burrasca

Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Gian Burrasca

di Marco Poggi
4 stelle

Si scrive Gian Burrasca, ma si legge Pierino. Uscito negli anni della (breve) ascesa al successo di Alvaro Vitali, non si distingue dai cine-barzelletta dell'epoca, di cui Vitali era il reuccio. Ogni riferimento al personaggio portanto al successo in teatro e in tv da Rita Pavone, negli anni'60, è puramente casuale. Almeno, Alvaro non canta "la pappa col pomodoro". Accanto a lui, Mario Carotenuto come padre, Gisella Sofio come madre e Marisa Merlini come zia, vittime di scherzi e scherzacci del giovane discolo. La parte in collegio assomiglia molto a quella di "PIERINO COLPISCE ANCORA", dopotutto, anche qui, c'è Enzo Robutti. Si tocca il fondo col lassativo mescolato alla minestra, gustata da insegnanti e cuoco, un vero festival della scorreggia. Mediocre nel complesso.

La trama

Giannino Stoppani ne combina di cotte e di crude, a scuola e  in collegio.

La colonna sonora

"Pierina".

Cosa cambierei

Avrei imposto un cameo a Rita Pavone.

Pier Francesco Pingitore

Furba.

Alvaro Vitali

E' sempre Pierino.

Mario Carotenuto

Cerca di metterci un pò d'impegno, dopotutto, lui e Vitali hanno fatto coppia fin dagli anni''70. 

Marisa Merlini

Altra vittima delle marachelle di Vitali..

Gigi Reder

Meglio in coppia con Villaggio.

Gisella Sofio

Rispetto a Carotenuto, che fa il padre burbero, l'attrice qui è solo una comparsa.

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