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La morte non ha sesso

Regia di Massimo Dallamano vedi scheda film

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La recensione su La morte non ha sesso

di mm40
4 stelle

Quello che si dice un film che stenta a decollare: i novanta minuti di La morte non ha sesso si suddividono in una iniziale ora di stereotipato poliziesco (anche piuttosto truce per il 1968, decisamente in anticipo sui tempi) e quindi in una mezzora mozzafiato di thriller ansiogeno discretamente diretta e recitata. Dallamano è alle prime esperienze dietro la macchina da presa e viene dalla fotografia; qui è anche autore della (disequilibrata, come appena detto) sceneggiatura insieme a Giuseppe Belli, Vittoriano Petrilli e Audrey Nohra. Può contare su un protagonista carismatico come l'inglese John Mills, accanto al quale però traballano l'austriaco Robert Hoffmann e la romana Luciana Paluzzi, e su una colonna sonora di vago stampo morriconiano firmata da Gianfranco e Giampiero Reverberi; il resto della pellicola è un po' di mestiere a basso budget. Qualche inverosimiglianza più o meno grave (es. la moglie di un commissario che non riconosce un clamoroso serial killer) desta domande che è sempre meglio non farsi in questo tipo di produzioni destinate al mero intrattenimento; Jimmy il Fenomeno compare per qualche secondo nel ruolo di un informatore della polizia e viene accreditato come Jimmy Soffrano (il suo vero cognome); nella scena dopo viene già eliminato dal copione dandolo per schiacciato da un'auto. Finale forse un po' sbrigativo, ma il meccanismo 'noir' in fin dei conti regge e questo è ciò che conta. 4/10.

Sulla trama

Un commissario di polizia, maniacalmente geloso della bella e giovane moglie, finisce per assoldare un killer per eliminarla. Ma il killer se ne innamora.

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