Regia di Edward G. Muller (Edoardo Mulargia) vedi scheda film
Riprendo l'incipit della recensione di Kitosh qua su Filmtv: è un film per westernofili. Se non si è abituati ai ritmi lentissimi (quasi doom) del genere, sembrerà interminabile e noioso alla morte. Io non sono westernofilo e devo dire che ho faticato moltissimo ad arrivare al The End, nonostante rilevi molti spunti interessanti in questa pellicola del 1970. Innanzitutto, piccola nota di colore, c'è un giovanissimo Giusva Fioravanti che già si destreggia con armi da fuoco (purtroppo). Poi un Mario Brega panciuto e sconclusionato che ad inizio addirittura violenta una ragazzina sotto gli occhi del padre. Ecco, una peculiarità del film è un tocco di violenza decisamente alto nelle, seppur pochissime, scene d'azione (il pestaggio dell'amante di El Puro). Aggiungiamoci ancora un aspetto di riflessione sull'alcolismo del protagonista (vero leitmotiv della storia) e alcune caratterizzazioni molto buone (dal bacio in bocca tra Gipsy e Cassidy, inaspettato al mille per mille, alla bellezza di Lisa Seagram, putroppo non inquadrata a sufficienza). Ma questi sono orpelli: il film è lento da morire, la trama è inconsistente (come al solito si attorciglia al tema della vendetta) e gli sviluppi della resa dei conti finale sono assolutamente insufficienti (basti vedere la partecipazione al duello di Mario Brega per farsi una grossa risata). Data la leviatanica produzione di spaghetti western, è chiaro che più di tanto sangue dalle rape non si possa cavare, ma non è un buon motivo per passare un'ora e mezza in questo modo. Solo per addetti ai lavori. Voto 4.
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