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Party Monster

Regia di Fenton Bailey, Randy Barbato vedi scheda film

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La recensione su Party Monster

di speedy34
8 stelle

Chi l’avrebbe mai potuto immaginare! Da star incontrastata della serie blockbuster “Mamma ho perso l’aereo” (film per tutte le famiglie ed inaspettato successo a livello globale) ad interprete di Michael Alig, leader della scena underground delle discoteche di New York nei primi anni ’90. La carriera del giovane Macaulay Culkin, sebbene iniziata in tenera età e proseguita, dopo il successo, tra gli alti e bassi “classici” di ogni giovane stella di Hollywood (anche la vita privata è stata un susseguirsi di esperienze e momenti buii) sembra ritrovare un nuovo slancio grazie ad una serie di ruoli e film indipendenti…”sporchi e cattivi”…che ce ne fanno apprezzare a pieno il suo imberbe talento. Il ruolo offertogli dai documentaristi Fenton Bailey e Randy Barbato nel loro lungometraggio “Party Monster” è di quelli che fanno gola ad ogni giovane interprete: seducente e dannato, Michael Alig (personaggio realmente esistito) è stato il promotore di numerosi ed “alternativi” eventi della notte newyorkese contribuendo a reinventare la vita notturna della Grande Mela nei primi anni ’90. Al suo apice organizzava feste spettacolari in vari club (veri e propri festini a base di droga, sesso libero, travestimenti e voglia di osare e stupire a tutti i costi), possedeva una rivista ed era diventato un modello per migliaia di ragazzi in cerca di identità smarrita. Grazie ad una regia profondamente partecipe, vivace ed irriverente e ad interpreti “coraggiosi” e naturali (oltre al Culkin, una nota di merito per il suo amico James/Seth Green), “Party Monster” diventa l’affresco colorato, convulso, esagitato e disperato di una “gioventù bruciata” in cerca d’amore e che nella loro assoluta necessità di esistere e ritrovare un posto sotto il sole raccontano dell’eterno ed universale bisogno di ogni essere umano di lasciare una propria traccia del loro terreno e veloce passaggio.

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